Comprate terreni in Toscana


Copyright © 10/01/41 Danilo D'Antonio - Tutti i diritti riservati - First




Tempo fa avevo scritto una storiella per spiegare in modo semplice e chiaro che a realizzare quell'immenso fenomeno economico che nel mondo tutto divora e distrugge, fenomeno che alcuni chiamano "capitalismo" altri ancora "imperialismo", non fossero semplicemente e soltanto i ricchi e potenti della terra. Presentavo anzi una composita interpretazione del fenomeno che vedeva soprattutto nella velocissima, deflagrante crescita demografica (da tre miliardi e rotti a quasi sette in soli cinquant'anni!) la vera origine del capitalismo e dell'imperialismo:

Una storiella sull'economia

Oggi con piacere raccolgo questo parere:

"Non hanno capito che senza nascite non c'è sviluppo", intervista ad Ettore Gotti Tedeschi

che mi pare concordi bastantemente sul determinante apporto demografico al fenomeno economico.


Quante volte poi ho messo in guardia sulla prossima, nel senso di vicina, dittatura ambientalista:

Per un ambientalismo socialmente responsabile

Oggi con piacere noto che qualcuno rileva lo stesso grave problema:

"... Lo stato eco-capitalista sarà uno stato autoritario. Giustificato dalla minaccia di una crisi ecologica vorrà gestire il conflitto sociale destinato a sorgere necessariamente a causa dell’impoverimento che deriva all’aumento del costo della vita e il declino dei salari ..."


E sempre un po' di tempo fa concludevo che, per quanto riguardava l'ambiente, vista la generale inandempienza a fornire complete e corrette informazioni ed a prendere le necessarie misure, occorreva un bell'Ecosciopero, un allontanamento dalla condotta (vecchia come il cucco, assolutamente inattuale) di ambientalisti, decrescentisti (il cui pensiero risale ad epoca addirittura antecedente quella degli hippie, alle quali idee, allora straordinarie, ancora oggi nulla hanno saputo aggiungere) e paesaggisti:

Ecosciopero

Oggi con piacere rilevo la prima autorevole manifestazione dell'auspicato Ecosciopero:

NON VALE LA PENA SALVARE IL MONDO - Guido Ceronetti sul Corriere della Sera


Tanto per mutar argomento e tornar più leggeri, una decina d'anni fa avviavo una piccola campagna affinché, per una stessa infrazione al codice della strada ed in generale della legge, le relative sanzioni tenessero conto del reddito della persona che l'avesse commessa:

Per più eque ed efficaci sanzioni pecuniarie

Oggi con piacere verifico che:

"... in Svizzera la legge (in alcuni Cantoni) dice che le multe sono proporzionate al reddito personale: più si è ricchi e più si paga ..."


Vedete: quando si persegue veracemente la sensibilità verso le varie esigenze del mondo, di umani e cose, quando si è premurosi, è relativamente semplice fare delle previsioni, perché la realtà stessa, per quel suo modo interconnesso e magmatico di essere, provvederà a suo modo a risolverle, noi miseri umani volenti o nolenti.


Attendiamo allora con fiducia che presto anche altri si decidano a dire che in una Repubblica non possono esserci statali e che i ruoli della Funzione Pubblica vanno democraticamente restituiti alla popolazione:

Equo Impiego Pubblico a Rotazione

Attendiamo fiduciosi pure il momento in cui agli esseri umani verrà restituito il sacro diritto di vivere sulla propria terra, "ius edificandi" che da ambientalisti e statali è stato tolto ai poveri per elargirlo a ricchi e speculatori:

Il modo corretto di gestire il territorio


E proprio a questo proposito suggerisco: comprate terreni in Toscana. Oggi quei terreni possono essere presi a basso costo perché la popolazione si è fatta spogliare, da amministratori insensibili ed antidemocratici, del sacro diritto di vivere sulla propria terra, al fine di rendere ancora più comoda e piacevole la vita di pochi straricchi, al fine di commercializzare meglio il territorio. Ma coloro che si sono permessi quest'atto, d'ulteriore impoverimento dei più deboli, del loro confino nei ghetti urbani e della loro schiavizzazione in fabbriche e call-center, dimenticano il potere della realtà di tornare indietro sui suoi passi alla ricerca del perfetto equilibrio.

I grandi, nuovissimi e virtuosissimi, amministratori italiani, che hanno appen'ora scoperto l'esistenza dell'ambiente, evidentemente persone di grandissima levatura! si sono mai degnati di chiedersi: perché il territorio necessita di essere protetto? Si sono mai curati di osservare la realtà, di riflettere e studiare, di contare quanti esseri umani fossero nati, con quale estrema, devastante rapidità, ed ancora stessero per nascere in Italia e nel mondo? Ebbene: noi esseri umani ormai siamo nati ed ancora in tantissimi nasceremo, per la qual cosa abbiamo ed avremo tutto il diritto di vivere sulla nostra terra, l'unico luogo dove possiamo ripararci da potenti, ricchi e speculatori. Ciò senza il lasciapassare di una partita iva che serve solo a pagare stipendi e vizi a politici e statali.


Se la Collettività intende difendere il paesaggio, impari a comportarsi civilmente, correttamente: piuttosto che spadroneggiare sui terreni altrui, con gli statali che fanno da "bravi", compri quelli in vendita senza espropriarli, bensì in un democratico confronto con il resto della popolazione. Ed impari pure a distinguere i minimi interventi degli esseri umani sulla loro terra, loro necessari per vivere, da quelli sempre oltremodo invasivi di Enti ed Imprese. Altrimenti vada in malora il paesaggio, se questo deve essere "protetto" dai deboli, dai poveri, per regalarlo a ricchi e prepotenti.


Se si voleva difendere il paesaggio, bisognava pensarci prima, informando la popolazione, informando noi tutti in modo che noi umani da soli avessimo potuto decidere di non figliare troppo. Invece nulla sapendo di così importante questione che ci riguardava direttamente, abbiamo figliato e strafigliato, ormai siamo nati e nasceremo ancora. Il paesaggio andava difeso prima. Oggi è tardi. Oggi noi umani dobbiamo vivere e vivremo senza essere imprigionati nelle gabbie preparate per noi da autoritari ambientalisti, da analfabeti paesaggisti radical chic, da interessati urbanisti e vari altri affamati professionisti, da altrettanto voraci imprese e da ottocenteschi oppressori statali, sempre prepotenti e prevaricatori.

Vada in malora il paesaggio, se questo deve essere vietato ai poveri per farlo godere ai ricchi!



Danilo D'Antonio

autore e promotore de:

Il Calendario della Terra
La Celebrazione del Nostro Territorio
La Questione Demografica
A salvaguardia del territorio e delle persone che lo abitano


etc. etc. etc.





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