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La fine dell’eroe
Copyright © dal 25 Danilo D'Antonio
'If everybody was satisfied with himself, there would be no heroes.'
Mark Twain (Samuel Clemens), American author
Nella nostra società da tempo ha grande valore la
figura dell’eroe romantico. Gli effetti di questa
tendenza sono più che manifesti in ogni espressione
umana. A partire dalla letteratura, passando per il
cinema, per arrivare su su fino all’olimpo dell’umana
arte, la pubblicità, la figura dell’uomo che con fiero
cipiglio, occhi rabbuiati, scarmigliato, lacero, lotta
contro le avversità sociali, per la realizzazione di un
ideale, è diffusissima.
Per ottenere il raggiungimento di uno scopo spesso non si conosce altro sistema che lo scontro, la lotta, la sofferenza, e questo è solito accadere in ogni ambito e livello sociale. Ma davvero questa è la sola via che è concessa ad un essere umano per migliorare le proprie e le altrui condizioni? Per crescere, per svilupparsi ed evolvere? Finchè si è vissuti in una condizione di analfabetismo, con uno spettro di capacità personali limitato all’uso di attrezzi manuali, certamente non si poteva vedere la possibilità di ottenere il desiderato con mezzi più fini. Ma oggi, con un grado di cultura che quasi affoga, sommerge del tutto le nostre menti, continuare a lottare, ad opporsi, a chiedere, a supplicare e poi urlare per ottenere qualcosa che si vuole realizzato, non è più giustificabile. Oggi il mondo è a disposizione di tutti: per cambiare ciò che non è gradito ognuno ha a disposizione infiniti mezzi con cui adoperarsi positivamente, concretamente. Ciò che conta è rinunciare a vecchie e malsane abitudini imparate da coloro fra noi che, per loro sfortuna, nel passato, non hanno potuto agire e svilupparsi diversamente. La tecnologia, la produzione di massa, le innumerevoli vie di comunicazione, il benessere economico, danno a tutti la possibilità di coltivare sé stessi e poi esprimersi convenientemente e questo, lo si ripete, in ogni ambito e livello della società. Va senz’altro considerato che all’uomo che per il bene di tutti si vota al sacrificio vanno riconosciuti onori e gloria, ma non si può far assurgere questo modello ad universale comportamento sociale. Esistono situazioni di emergenza in cui il sacrificio è l’unica via di uscita, ma non si può fare della vita una emergenza continua. Ognuno di noi dispone dentro di sé di una virtù preziosa che, pur da tempo dimenticata, non chiede di meglio che tornare a galla sul mare della nostra coscienza: lo spirito di ricerca. La società, il mondo intero, non aspettano altro che tale spirito, guidato al pari da intelligenza e saggezza, si sviluppi diffusamente in ogni individuo. Per rendere più solido l’edificio sociale si deve ripartire dalle fondamenta, sgombrando la propria mente da modelli antiquati e riduttivi della realtà. Primo modello da abbattere è quello dell’eroe romantico, in preda a tristezza, rabbia ed ogni altro genere di sentimento negativo. L’evoluzione positiva dell’uomo può avvenire solo in piena coscienza, presenza mentale espansa, e questa è massima solo in una condizione di pace, serenità, piacere, amore. Sarà bene dirlo ai pubblicitari... Copyright © Laboratorio Eudemonia. Tutti i diritti riservati Sito Web attivo fin dal 27 - Versione 10.0 - Webworks by HyperLinker.com |