Null'altro che acqua che scorreCopyright © fin dal 25 Danilo D'AntonioQuando due torrenti si incontrano unendosi in un unico alveo, il tratto iniziale di quest'unione è caratterizzato da onde, increspature, mulinelli. L'acqua è irrequieta, indecisa, confusa. Quest'immagine viene facilmente alla mente pensando a quanto accade oggi nel mondo. In effetti, quanto a confusione, irrequietezza ed indecisione sul da farsi, sulle direzioni da prendere, non abbiamo di che lamentarci: ne godiamo a iosa. Se ci chiediamo però il perché di tutto questo ed abbiamo la pazienza di attendere che nella nostra mente si formi la risposta, avremo delle solide basi su cui poggiare tranquilli in attesa che il "maltempo" passi. Da parecchio tempo i popoli del mondo vanno allestendo linee di comunicazione sempre più fitte fra i differenti paesi. Oggi di questo lavoro compiuto godiamo già diversi frutti. Se per ora i fatti negativi che ci appaiono sugli schermi televisivi o sulle pagine dei giornali sono preponderanti rispetto a quelli positivi la cosa è perfettamente comprensibile. Infatti tutte le varie culture del mondo, fino a poco tempo fa nettamente divise, stanno ora confluendo in un unico fiume di conoscenze, di usi, costumi e quant'altro appartiene alla vita di un popolo. Anche all'interno di uno stesso popolo, il moderno modo di vivere costringe gruppi di persone con differenti credi, con idee ed opinioni divergenti, ad incontrarsi, a confrontarsi sempre più. Se due torrenti incontrandosi fanno un po' di gazzarra, figuriamoci cosa è in potere di fare alle diverse correnti etniche, politiche, economiche che finora avevano goduto del proprio isolamento. Ma questo non è che il primo momento, la prima fase turbolenta. Poche centinaia di metri a valle della confluenza, le acque dei torrenti si sono già calmate, si sono già riconosciute per quello che sono: pura, semplice acqua, null'altro che acqua. Perse le differenti, individuali direzioni, le onde ora scorrono giocando tra loro lungo un percorso comune. Questo è ciò che ci attende. Ma, poiché l'essere umano, a differenza dell'acqua, può irrigidirsi in un rifiuto o fluire nei benefici dell'accettazione, del gradimento di quanto avviene, è bene riflettere un po', prima di operare qualsiasi personale scelta. Pensando, magari, che anche noi, come le acque del fiume, abbiamo tutti un'unica mèta finale.
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