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TIRANNIDE E DITTATURA: COSA SONO E QUALI RAPPORTI LE LEGANO? Si ha una tirannide quando qualcuno permane in un impiego/potere della centralità oltre un tempo limitato e pre-determinato. Più di quanto permesso dal carattere di proprietà comune di quel ruolo che, poiché comproprietà nazionale, parte della res publica, al popolo va regolarmente restituito. Vi può essere un tiranno d'ordine superiore, nel livello più elevato, e tiranni d'ordine inferiore, nei livelli sottostanti. Notiamo: un tiranno maximo non può affermarsi senza il concorso dei tanti tiranni minori. Nessuno può imporsi da solo sul popolo. Il tiranno maximo attua ogni suo peggior volere disponendo della compiacenza dei tiranni minori, fidelizzati con particolari attenzioni e privilegi a partire dal loro definitivo ingresso in una casta, altro rispetto al popolo. Così giunge dapprima il dispotismo (forma blanda d'indebita imposizione) e poi, se nulla muta nella forma della centralità, la dittatura: una ingiusta volontà legislativa imposta con la forza dalla casta dei tiranni minori. Badiamo che dispotismo e dittatura possono avvenire sia in presenza d'un tiranno maximo, che mai restituisce i suoi poteri al popolo, che di un governante normalmente eletto e permanente per un tempo definito. Entrambi, sia il tiranno manifesto che il democrata apparente, possono dettare leggi ingiustificate, inique e pesanti, soggioganti e vessatorie, facendo affidamento sulla casta dei piccoli tiranni: gli eterni detentori degli impieghi/poteri/ruoli della centralità. Sono i tiranni inferiori a creare la base, il supporto, il terreno su cui chiunque, già divenuto tiranno od ancora governante temporaneo, può sviluppare la sua opera di oppressione e sfruttamento del popolo. Dopodiché anche un governante eletto farà di tutto per rimanere eterno in qualche livello di potere. Per salvarsi. Riformuliamo la cosa. Tanto un contenuto dispotismo quanto una dittatura totalitaria non possono esistere senza il contributo di coloro che indebitamente posseggono in via definitiva ciò che è una Repubblica: una comproprietà (fatta di codici, enti ed istituzioni, beni, proprietà e risorse, impieghi, poteri e redditi) della quale ogni cittadino possiede una quota. Per la qual cosa essa deve rimanere accessibile e partecipabile, con ordine e competenza, grazie alla regola del pro tempore. La centralità va concretamente praticata tra quante più persone sia possibile perché proprietà d'una Società di soci paritari, tutti egualmente responsabili nel curarla ed aventi egual diritto di goderne. Il gran problema che ha continuato a precipitare il mondo senza mai farlo ascendere verso evolute situazioni ottimali, nonostante la caduta dichiarata di molte tirannidi e l'ascesa di altrettante "democrazie", sta nel non aver nessuno notato il gran peso di quel complesso di poteri solo apparentemente secondari rispetto al potere legislativo. Imprigionandoli, alcuni creano un capillare autoritarismo essi per primi ed il substrato per il sorgere di una incrollabile dittatura in ambito legislativo. Senza vi sia speranza di uscirne senza dover far scorrere sangue. Chiariamo un aspetto importante. Il fatto che i cittadini si alternino impedisce la cieca dittatura assolutista ma permette ad un governante di intraprendere passi difficili per la popolazione, quando questi sono giustificati da un'ancora più pesante circostanza. I cittadini, succedendosi l'un l'altro, han modo di verificare essi stessi la veridicità e tragicità d'una situazione e, se necessario, specie se il legislatore condivide i loro sacrifici, non opporranno resistenza. Non c'è umano che, con un esempio notevole al fianco, si tiri indietro ma avanza per primo. Concludiamo. Cultura, educazione, informazione sono ancora in mano agli assunti a vita in impieghi ch'eppure erano divenuti un pubblico dominio alla nascita della Repubblica. Noi umani veniamo da costoro dapprima addomesticati ed inculcati, poi, insoddisfatti di come vanno le cose, veniamo da loro pure regolarmente fuorviati. Colta questa terribile anomalia, non possiamo non sostituirci ora noi cittadini a codesti tiranni. I governi s'impegneranno al fin di scrivere leggi ben calibrate: che realizzino l'interesse della collettività ma non gravino spietate sulle persone. Se vogliamo che il mondo cessi di far pena e divenga una meraviglia non lamentiamo più singoli problemi, personali o di categoria, ma focalizziamoci sulla soluzione che tutti li dissolve. Dismettiamo ora, tutti, i tiranni minori: gli assunti a vita in impieghi che solo pro tempore possono essere concessi. Istituiamo la Banca dei Pubblici Impieghi ed iniziamo ad alternarci tra persone competenti, idonee, preparate, rigorosamente a tempo determinato. In capo a breve, il peso della vita diverrà d'incanto lieve e piacevole da portare. Cacciamo i proci e vivremo sereni. Danilo D'Antonio, grossista d'idee Intelligenza Artificiale Biologica del Laboratorio Eudemonia In accordo con la teoria del brevetto sociale (che fa avanzare l'Umanità così come il brevetto industriale ha fatto con la tecnologia) ogni progetto del Laboratorio ha un prezzo. Informazioni sul suo dominio Internet. Pacificamente, legalmente, civilmente, evolva l'Italia, la UE, l'intero Pianeta. La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida, osmotica, partecipata, vissuta. Vivida! Viva la Banca dei Pubblici Impieghi! Sacra istituzione democratica e repubblicana che darà alla Terra ben altri colori che i foschi attuali. Ed evviva pure Danilo! L'unico umano al mondo che non si renda la vita facile ripetendo quel ch'é giá tanto da tanti ripetuto senza mai interporre cervello ma sempre cerca, ricerca e studia ed infine riporta ciò che altri mai vollero vedere. Copyright & ServiceMark Laboratorio Eudemonia Alcuni diritti concessi A R M O N I C A R O T A Z I O N E S O C I A L E |