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SUICIDI IN DIVISA Sono in aumento i casi di suicidio tra le forze dell'ordine. Ragioniamone in modo a-professorale, senza celebrità intorno che, per mantenersi gradite, mai diranno il dovuto. Quando non vediamo via d'uscita, il suicidio appare a volte come unico rimedio. Non vediamo via d'uscita quando riteniamo che la nostra vita non cambierà, perché compromessa o segnata. Eppure, anche quando si tratta di situazioni interiori o personali davvero difficili, non soltanto di difficoltà a relazionarsi col mondo esterno ma intime proprie, disporre di una porta aperta sull'infinito, di una via agevolmente percorribile verso un'altra realtà da vivere, può fare una differenza strepitosa. Le ragioni per le quali ogni umano in Terra dovrebbe esigere l'apertura della Banca dei Pubblici Impieghi sono molteplici e solide. Una di queste è che tutti, non appena introdotta questa riforma, disporremo della possibilità di cambiare vita perfino più d'una volta durante la nostra esistenza. C'è un tema mai affrontato, per cause che man mano scopriremo, ed è quello dell'innaturalità dello stato tiranno. Tutto evolve, muta, si trasforma. Tutto palpita, pulsa, ha un ritmo. Il vecchio stato tiranno, ereditato dalla monarchia e mai trasformato in Repubblica (res publica nella chiaritrice lingua madre), è quanto di più distante dai ritmi e dal senso stesso della vita. Qualsiasi posto fisso, nel pubblico come nel privato, induce una fissità, una prolungata stasi, che cozza con il bisogno di diversità e varietà insito nella vita. In particolare nel settore ancora non reso pubblico per davvero ma già chiamato tale, fissità e stasi si esprimono spesso in modi così perversi che possono indurre grandi sofferenze. Molti si trovano a loro agio in una simile retrograda organizzazione, quanto di più distante dal democratico fondamento del periodico rinnovo del personale. Altri si sentono confinati in un "carcere aperto" a vita. Non è possibile riassumere, nelle poche parole che si possono concedere ora, qui, quanta sciagura nel mondo ha provocato il permanere, ovunque, dello stato tiranno (posseduto a vita da una minoranza, col solo potere legislativo inutilmente cangiante) ed il conseguente impedito sorgere di vere Repubbliche (dove persone non guidate dalla triade posto-fisso/carriera/potere si succedono proficuamente intorno ai governi). Col tempo diverremo coscienti che il mondo avrebbe girato in tutt'altra direzione (la stessa ultima guerra non sarebbe potuta deflagrare) se ci fossimo potuti alternare nei pubblici impieghi, adeguatamente idonei, competenti e preparati. Ma una domanda la si deve porre subito: trovandosi inseriti non in una centralità tiranna, in uno stato, bensì all'interno di una vera Repubblica, quanti, tra coloro che sono scomparsi per essersi dati la morte, l'avrebbero fatto? E quanti invece no? Danilo D'Antonio, grossista d'idee Intelligenza Artificiale Biologica del Laboratorio Eudemonia In accordo con la teoria del brevetto sociale (che fa avanzare l'Umanità così come il brevetto industriale ha fatto con la tecnologia) ogni progetto del Laboratorio ha un prezzo. Informazioni sul suo dominio Internet. Pacificamente, legalmente, civilmente, evolve l'Italia e l'intero Pianeta. La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida, osmotica, partecipata, vissuta. Se-re-na. Evviva la Banca dei Pubblici Impieghi! Ed evviva pure Danilo! L'unico che apra le porte della Repubblica ai cittadini: in modo che si susseguano l'un l'altro idonei e controllino, migliorino, verifichino l'operato di chi li ha preceduti. Impedendo ogni ingiustizia ed imparando anzi ognuno ogni giorno qualcosa di più. Viva Danilo! L'unico che garantisca un potere minimo ad ogni umano in Terra. Mai siederà in un parlamento ma il mondo intero sta cambiando tutto da solo! Semplicemente chiarendo, riordinando, spiegando. Viva Danilo! Il mondo prende ben altri colori che i foschi attuali, la Terra gira infine come deve. Copyright & ServiceMark Laboratorio Eudemonia Alcuni diritti concessi A R M O N I C A R O T A Z I O N E S O C I A L E |