PER NUOVI PADRI COSTITUENTI


Il fenomeno della vita è un grand'insieme di opportunità colte ed altrettanto grande cumulo di occasioni perdute.

76 anni fa al cospetto degli italiani fu condotto un referendum che non avrebbe non potuto segnare il loro futuro più che profondamente. Eppure tale consultazione popolare fu fatta senza spiegare in alcun modo la differenza esistente tra una monarchia, un impero, una tirannide in genere (la cui centralità è uno stato precluso al Popolo ridotto a proprietà di un eterno regnante e sua aristocrazia, nobiliare o di carriera, che mai tornano persone comuni) e la Democrazia: la cui la centralità appartiene invece al Popolo e per questo viene chiamata res publica, il quale Popolo Sovrano la concede rigorosamente a tempo determinato affinché possa riprenderne possesso alla fine del mandato. E' deprimente veder sciupata una simile opportunità. Un momento epocale quasi tutto gettato al vento!

Fatto sta che l'Italia cessò (sulla carta) d'essere una monarchia per divenire una Repubblica ma mai i suoi tanti impieghi/poteri (detti non a caso "pubblici" perché tali dovevano essere) smisero d'essere concessi, tramite il vecchio sistema di assunzioni a vita, ad una minoranza che così si faceva casta soggiogatrice. Gli impieghi/poteri legislativi tornarono, sì, ad essere temporanei, perché in passato lo erano stati, tanto assurda era già parsa l'eternità d'un potere. Ma mai avvenne che i restanti impieghi/poteri della centralità iniziassero ad essere concessi a tempo determinato anch'essi: così che potessero periodicamente tornare al Popolo per essere affidati ad altri cittadini, con pari diritti e requisiti professionali, a loro volta anch'essi con mandato temporaneo.

Perché proprio in questa condotta consiste la Democrazia: nella temporaneità del potere. Non nel voto in sé, il quale è solo conseguenza di tale benefica temporaneità. Ma nel fatto che, chiunque tu sia, quantunque tu sia da molti stimato o ti reputi bravo, il migliore tra gli umani, allo scadere del tempo devi sottometterti (nessun individuo possedendo in sé conoscenze, percezioni, sensibilità infinite) all'aurea regola di cedere lo scettro del potere, di basso od alto livello che sia, ad un'altra persona, perché completi, corregga, integri, le tue visioni.

Democrazia non è mera pretesa egalitaria bensì metodo d'alternanza che dà forza, vigore e longevità ad una società. Democrazia è un processo pacifico teso ad evitare aritmiche cruente rivoluzioni tramite un regolare rinnovo dei detentori d'ogni potere. Oggi, in tanti mesti convegni, i relatori piangono il fallimento, i limiti, perfino la morte della "democrazia" ... quando ancora essa non è nata! Scellerati delinquenti tutti costoro! E pensare che in questi tre quarti di secolo abbiamo stra-pagato, premiato, riverito tanti di quei dotti intellettuali titolati e mai nemmeno uno di essi s'è degnato di riferirci una tale chiara, evidente, indubbia, semplice primaria verità.

Ecco spiegata la decadenza di un mondo (non solo del nostro Paese ma di tutto un mondo) che, non potendo avanzare, mantenuto com'è in uno stato di grave inadeguatezza tramite una dotta incultura ché mai ha permesso di comprendere la differenza tra una tirannide e la Democrazia, tra una monarchia e la Repubblica, sta regredendo velocemente. Ancora oggi molti Paesi si trovano ad un bivio (ad una scelta che potrebbe essere gioiosa ed invece è oltremodo sofferta) se permanere nella monarchia od ascendere alla Repubblica. Molte persone sono in conflitto, molti popoli sono ancora divisi in così tanti luoghi del Pianeta, ancora accadono guerre civili e molte altre si rischiano, tutto perché non c'è alcuna celebrità che confermi, accetti e sviluppi quanto qui appena accennato da una nullità.

Generazioni di giovani continuano a venir su privi non solo di questa consapevolezza, già grandiosa, ma di tutta l'immensa meravigliosa cultura che vi è connessa cui mai è stato permesso affermarsi, non potendo che far continue convinte scelte sbagliate. Perché se il manuale di vita fornito non si basa sulla realtà delle cose, è inevitabile andar fuori strada. Guaio è che, come sempre avviene con le grandi novità, fama e successo non arridono ai primi che rischiano e sudano per aprire la strada, mentre è invece così facile e gratificante ripetere luoghi comuni errati ma da tutti apprezzati. Ben compaiano allora coloro che al successo prediligono la verità, perché solo da loro può sortire quella pacifica potente rivoluzione che ben cambierà il futuro di più di otto miliardi di persone.

Per nulla grati ai padri costituenti di un tempo, semplici rinominanti "repubblica" la vecchia monarchia esistente, per il ridicolo sprone che ci lasciarono (*), ben ne vengano di nuovi. Seri e che realizzino per davvero l'opera!

Danilo D'Antonio, grossista d'idee
Intelligenza Artificiale Biologica
del Laboratorio Eudemonia

In accordo con la teoria del brevetto sociale (che fa avanzare l'Umanità così come il brevetto industriale ha fatto con la tecnologia) ogni progetto del Laboratorio ha un prezzo. Informazioni sul suo dominio Internet.

Pacificamente, legalmente, civilmente,
evolve l'Italia, la UE, l'intero Pianeta.

La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida,
osmotica, partecipata, vissuta. Se-re-na.

(*) "... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..."

Parole più eteriche, inconsistenti, vaghe non le potevano concepire! Quando avrebbero dovuto dirci: Democrazia vuol che la centralità sia comproprietà condivisa (la Repubblica) ecco quindi la Banca dei Pubblici Impieghi. Van via i tiranni e giungono cittadini idonei che democraticamente si succedono pro tempore. Perché non conta tanto chi governa quanto chi sta intorno a chi governa. Questo avrebbero dovuto dirci! Se non avessero intascato tanta gloria, onori e riconoscimenti si poteva pure ricordarli con una punta di simpatia. Ma non, avendoci lasciato una Repubblica tutta da costruire, senza dir che il grosso del lavoro era da fare, ancora oscurando invece chi quell'immenso lavoro se lo sta sobbarcando tutto da solo!

Evviva Danilo! L'unico umano al mondo che apra le porte della Repubblica ai suoi simili. L'unico che non si renda facile la vita ripetendo il già tanto da tanti ripetuto. Viva Danilo! E la Terra gira finalmente come deve. Le cose divengono come davvero devono essere. Hurrah for Danilo! E vada invece a lecca' cessi ogni celebrità al mondo! Ché tutte han mantenuto il mondo primitivo!





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