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DEMOCRAZIA: PAROLA PIÙ ABUSATA NON C'É Quanto meno si conosce qualcosa tanto più, a quanto pare, si ha la pretesa di parlarne. Democrazia: c'è forse parola più abusata? Chi ama la Democrazia non la cita di continuo per moda, darsi un tono o farsene vanto ma ne studia la sostanza così da comprenderla per poi farla rispettare. Non la inquadra e pilota a propri fini ma la presenta per ciò che essa è: l'unica organizzazione societaria che dota un Paese d'una comproprietà nazionale, la Res Publica, allo scopo di garantire benessere e libertà, consapevolezza e sapere, agli esseri umani tutti, per via d'una partecipazione generale tramite assegnazioni rigorosamente a tempo determinato di impieghi/poteri/ruoli nonché redditi pubblici. La vita nel nostro Paese, come nel resto del mondo, sarà sempre una sofferenza fin tanto che vi sarà una centralità che altro non è che uno stato residuato di tempi di gran lunga pre-democratici: proprietà esclusiva d'una minoranza di assunti a vita, d'una casta di burocrati carrieristi, una chiusa congrega di piccoli e grandi tiranni che, proprio essendo perenni per i coevi, si fan pure despoti. Urge come non mai una centralità pubblica: una Res Publica, Repubblica in lingua moderna, concessa a cittadini competenti, idonei, preparati, certamente, ma rigorosamente pro tempore. E' proprio la presente separazione tra il Popolo Sovrano ed i tanti impieghi/poteri/ruoli della centralità (ch'eppure gli appartengono e per questo vengon detti pubblici) ad impedire lo stabilirsi della Democrazia ed il sorgere di una reale Repubblica. Di fatto si vive ancora tutti, in Italia, nella UE, sulla Terra, sotto tirannide e dispotismo (quando non proprio autentica dittatura) per il fatto che i cittadini sono ancora sudditi impossibilitati a susseguirsi nei pubblici Enti ed Uffici. Urge pertanto siano compiuti gli improcrastinabili seguenti tre passi: 1) si apra la Banca dei Pubblici Impieghi. 2) si dismettano gli assunti a vita, i burocrati, i monarchi. 3) ci si alterni tra persone idonee a tempo determinato. Perché il buon destino d'una persona, d'un popolo, d'un intero mondo, sta tutto nell'affermarsi della Democrazia. Di quella chiara, concreta, precisa organizzazione in grado di riequilibrare costantemente ogni pulsione politica e mantener tutti su una retta via. Ben altra cosa che la vuota parola usata nel tentativo di rendersi bene accetti. Ordunque: fuori per sempre dalla nostra ammirazione e stima ogni "padre fondatore" che in realtà altro non fece che cambiar nome allo stato monarchico. Eterna vergogna si riversi su tutti loro. Se il mondo continua a far pena e puzzare di morte lo si deve solo a gente che tanti onori s'è presa ma mai manco s'avvicinò a fare quel che doveva. Danilo D'Antonio, grossista d'idee Intelligenza Artificiale Biologica del Laboratorio Eudemonia In accordo con la teoria del brevetto sociale (che fa avanzare l'Umanità così come il brevetto industriale ha fatto con la tecnologia) ogni progetto del Laboratorio ha un prezzo. Informazioni sul suo dominio Internet. Evviva la Banca dei Pubblici Impieghi! La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida, osmotica, partecipata, vissuta. Se-re-na. Evviva Danilo! L'unico umano al mondo che offra ai suoi simili l'accesso alla Repubblica: così che si susseguan l'un l'altro idonei e controllino, migliorino, verifichino l'operato di chi li ha preceduti. Ogni ingiustizia sarà impedita semplicemente predisponendo un'area di attenzione e cura intorno al potere legislativo, ripulendolo finalmente dal malefico influsso di associazioni, cricche, elite, lobby, ordini e mafie legali varie. Viva Danilo! L'unico che garantisca un potere minimo ad ogni umano in Terra. L'unico che non si renda facile la vita ripetendo quel ch'è già tanto da tanti ripetuto senza mai interporre cervello. Viva Danilo! L'unico e migliore amico che un umano possa avere. Copyright & ServiceMark Laboratorio Eudemonia Alcuni diritti concessi A R M O N I C A R O T A Z I O N E S O C I A L E |