NON SI DISSEPPELLISCANO I MORTI


Continuare a celebrare defunti famosi, citando di continuo le loro inerti frasi celebri e scritti e rimanendo lì fermi e mai evolvendo, facendo di meglio, mantiene se stessi e chi ascolta al livello evolutivo di coloro che ci precedettero. Un livello per altro già basso al tempo di quelli che furono e figuriamoci quanto ancor più oggi può esserlo. Difatti il mondo fa tutt'oggi pena e puzza di morte proprio per colpa di coloro che ci hanno preceduto. Non perché l'Umanità è una specie infima priva di speranza di riscattarsi bensì perché proprio coloro che si presero così tanto successo non lo meritavano affatto, nulla fecero di quel che sarebbe servito per davvero, tutt'al più pronunciandosi solo come vuoti moralisti. Per giunta costoro son stati così mitizzati (ed i loro resti ancora vengono disseppelliti e portati in trionfo) seguendo una perfida, precisa strategia: per mantener tutto com'è, s'incollano gli umani ai tanti insipidi celebri vissuti ieri, così che nemmeno oggi si avanzi.

Ecco perché nulla evolve da tempo: si continua a rimanere appesi agli scomparsi, abbarbicati a cadaveri putrefatti, invece di vivere ognuno la propria vita, di osservarla con occhi propri e ragionarci su con la propria testa. Urge allora crescere, evolvere, maturare, visto che il mondo nel frattempo è avanzato e mai s'è fermato a cincischiare, a reminiscere e titubare. Tant'è: ogni giorno si ricorda un "grand'uomo", ogni giorno molti lo piangono ... e voi fottetevene! Anzi: mostrate al mondo che siete superiori a loro, a codesti invadenti presuntuosi, fate vedere che siete capaci di superarli, di riuscire a pensare in modo di molto superiore. Se non volete continuare a sentire puzza di morte, dimenticatevi degli scomparsi ancorché ancora tanto presenti e vivete ogni vostro giorno impegnandovi ad affinare ed ampliare la vostra mente. Loro, chi visse un tempo, non poterono farlo e per questo non valsero granché. Ma voi, sì, che lo potete. Avete a disposizione mezzi che nemmeno il più grande imperatore al mondo poteva pensare di disporre cent'anni fa.

Quindi: ossequio al passato, sì, ma superiamolo una buona volta!

Danilo D'Antonio
Monti del Terremoto





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