|||MERITOCRAZIA||| & |||TRASPARENZA|||


Quando si odono brutte parole come queste (qui chiuse in gabbia perché indegne d'essere anche solo pensate) si capisce, con la citazione stessa della parola, che chi le nomina non fa che flettersi alla corrente d'incultura del momento. Ad una persona che ragioni di suo mai verrebbe in mente di invocarle, mai se ne lascerebbe attrarre.

Consideriamo la prima.

La cosa è di una semplicità estrema. Nel settore privato, il privato stesso, il proprietario, se vuole premia chi gli pare. Il privato va rispettato e nessuno deve mettere bocca e nemmeno occhio (a meno di violazioni specifiche) sulla conduzione che ognuno dà alla sua attività. Nel pubblico è una vera bestemmia che non può esser pronunciata.

Il settore pubblico coincide nientemeno che con la Repubblica, res publica in lingua madre. Si tratta nè più nè meno di una comproprietà nazionale che dev'essere accessibile a quante più persone sia possibile, come dovuto appunto ad un bene di proprietà comune. Si ha una Società (e non un mero caotico e servile ammasso di gente in un territorio) quando c'è qualcosa che unisce tutti. Questo qualcosa è la cosa pubblica, la Repubblica: l'insieme di codici, enti ed istituzioni, beni, proprietà e risorse, impieghi, poteri e redditi di proprietà del Popolo per questo detto Sovrano. Quanta più partecipazione ci sarà, tanto più la Società sarà solidale, potente e ricca.

A partire dai pubblici impieghi, poteri e redditi. I quali sono sacri beni comuni che non possono essere alienati. L'introduzione del sacro fondamento democratico del tempo determinato nel pubblico impiego è semplicemente dovuto perché proprio in tal modo il Popolo conserva la proprietà della cosa comune evitando si riduca a proprietà altrui.

Ciò non vuol dir che il pubblico debba andare in mano ad incapaci o che un insuccesso vada considerato al pari d'un successo. Certo che no. Dev'essere sempre evidente la differenza tra bene e male, tra meglio e peggio. Ma le porte della Repubblica vanno aperte a tutti coloro che desiderino accedervi. Ciò, lungi dall'essere un velleitario egalitarismo, permette, tramite un flusso ininterrotto di occhi che osservano e sensibilità diverse, di evitare devianze tipo: quanti più tizi ammazzi, tanto più sei bravo, meritevole e passi di livello. A questo porta sempre l'escludente |||meritocrazia||| nell'arcaico stato proprietà di una casta di tiranni, chiuso ed inaccessibile.

Coloro che, lavorando nella Repubblica, dimostreranno il loro valore, ne guadagneranno in reputazione, la quale può essere accertata e relata in mille modi diversi. Il che significa che bravura e capacità d'una persona non andranno perse nel lento succedersi degli addetti ma beneficeranno altri luoghi di lavoro, pubblici o privati. Con questo multiproprietario meccanismo a staffetta la Repubblica continuerà a svolgere la sua aggregante funzione societaria.

Ahinoi, allora, come siam messi male, per colpa dei monarchi padroni della "cultura"! Diverse sono le trappole che professori e professionisti hanno sparso. Pensate all'altra brutta parola: |||trasparenza|||. Mettetevi sotto una campana di vetro e poi ditevi se basta o se non vi parrà subito di più vitale utilità la santa parola OSMOSI.

I carrieristi, gli illegalmente assunti a vita nella Repubblica, le tentano tutte per mantenere quel malefico posto fisso che da 76 anni ci fa vivere come fossimo loro sudditi: una proprietà del vecchio stato d'eredità monarchica. Ed in tanti, ma proprio tanti allocchi ci cascano ed imboccano vie che non son altre che devianze dalla giusta.

Tant'è: lo stato proprietà di burocrati/carrieristi cadde 76 anni fa! Il suo posto fu preso dalla Repubblica, la quale appartiene al Popolo Sovrano, i cittadini, i quali, alternandovisi all'interno, praticano la Democrazia.

Lo sappiano gli indebitamente permasti monarchi nella Repubblica, i tiranni della nostra res publica: nulla dura in eterno. Vedete dunque di non farvi trovare al suo interno. La vergogna (e non solo quella) sarà dura da sopportare.

Perché la Legge va fatta rispettare, la cosa pubblica non può esser ceduta senza pre-fissato limite di tempo.

Danilo D'Antonio, grossista d'idee
Intelligenza Artificiale Biologica
del Laboratorio Eudemonia

In accordo con la teoria del brevetto sociale (che fa avanzare l'Umanità così come il brevetto industriale ha fatto con la tecnologia) ogni progetto del Laboratorio ha un prezzo. Informazioni sul suo dominio Internet.

Viva la Banca dei Pubblici Impieghi!

Civilmente, legalmente, pacificamente,
evolve l'Italia, la UE e tutta la Terra.

La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida,
osmotica, partecipata, vissuta. Vivida!

"... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..." (Costituzione)

" ... E allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinnanzi ..." Piero Calamandrei, discorso sulla Costituzione

Che paroloni! Uno struggente sentimentalismo politico, uno sterile, vuoto moralismo, senza traccia di indicazione progettuale. Tanta celebrità e stima per gente che di fatto lasciò il Paese nella pre-esistente organizzazione!

Ed allora ... viva Danilo! L'unico ricercatore, politico, attivista al mondo che offra l'accesso alla Repubblica ai cittadini. L'unico che non si renda la vita facile ripetendo il già tanto da tanti passivamente ripetuto. Hurrà per Danilo! E la Terra gira finalmente come deve. Le cose divengon come davvero devon essere. Viva Danilo!





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