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A FIANCO DI LOGICA E RAGIONE Da sempre, ogni volta che gli statali affrontano la mafia, molti chiedono ai cittadini di schierarsi in loro favore. Parrebbe il minimo da farsi se non fosse che ci si dovrebbe invece schierare a fianco di Logica e Ragione. Ed entrambe dicono che, quando qualcuno si prende a vita i pubblici impieghi, niente meno che la Res Publica, in qualcun altro automaticamente sorgerà il desiderio, a volte persino la volontà, di farsi anti-stato, criminale, mafia. Si vuole eliminare la mafia? Davvero? Non più limitarsi a combatterla, con alterne vicende, per l'eternità? Bene: si trasformi allora il vecchio stato monarchico in una vera Repubblica (res publica in lingua madre) dando ogni suo impiego/potere/reddito rigorosamente a tempo determinato. Come già da tempo avviene in ambito legislativo, in Parlamento, e nessun Deputato e Presidente si sognerebbe, si permetterebbe mai, di tentare di far il contrario. A tutt'oggi, di tutti i poteri che son parte della Repubblica, solo il legislativo è democratico: concesso pro tempore, venendo periodicamente restituito al Popolo Sovrano. Ogni altro potere (amministrativo, culturale, educativo, informativo, finanziario, fiscale, giudiziario, d'ordine pubblico, militare, repressivo, sanzionatorio, sanitario, scientifico, statistico, agricolo, ecologico, edificatorio, urbanistico, paesaggistico, etc.) viene ancora dato a vita, secondo l'arcaico uso d'epoca pre-democratica, come avveniva nell'era monarchico/fascista. Creando in tal modo, proprio loro, gli statali, i burocrati, gli assunti a vita in impieghi mai divenuti pubblici (gli stessi magistrati dunque) i presupposti che portano molte persone a ribellarsi e passare dall'altra parte. A divenire dei fuori legge, a costituire delle bande armate, l'anti-stato, in contrapposizione allo stato tiranno. Se, al contrario, ci si decidesse a licenziare periodicamente (come da tempo si fa con Deputati e Presidenti) ogni assunto nel pubblico impiego (magistrati in primis) si darebbe forte e chiaro il messaggio che la tirannide, la sperequazione, l'ingiustizia, il privilegio, la presunzione, la prepotenza, la violenza, la dittatura, sono finite! E così ogni essere umano, invece di arrabattarsi come meglio/peggio può (o di ribellarsi) ce la metterebbe tutta per far corpo unico col resto della popolazione. Perché a quel punto tutti noi potremmo accedere alla res publica. Vivremmo fraternamente: tutti su di uno stesso piano di RECIPROCITÀ. L'Italia godrebbe d'una vera Repubblica: di qualcosa di cui essere partecipi, invece di venirne esclusi, estromessi, esserne emarginati, resi impotenti proprio da quelli che, pur essendosela presa, pur avendola monopolizzata, pur appropriandosene a vita, oggi fan bella mostra davanti a chi mai ha riflettuto su cosa sia davvero la Repubblica, su come realmente si realizzi Democrazia. Lo stato monarchico indebitamente permasto, proprietà di piccoli e grandi monarchi, va trasformato in una vera Repubblica. L'Italia deve divenire una Democrazia reale: la centralità va concessa rigorosamente a tempo determinato, partecipata a turno da persone dotate dei requisiti necessari al ruolo e desiderose di servire. Non lo si vuol fare? Non volete avanzare, evolvere, progredire? Ed allora ci si terrà non solo mafia, criminalità, corruzione crescenti all'ennesima potenza ma anche ogni altro male sociale e quindi umano. Perché tutto ciò è conseguenza diretta di un illegittimo stato tiranno: come duce e re ce lo lasciarono. Esattamente l'opposto d'una società fraterna: equa, giusta, dunque concorde, unita e solidale. Amen. Danilo D'Antonio, grossista d'idee Intelligenza Artificiale Biologica del Laboratorio Eudemonia Pacificamente, legalmente, civilmente, evolva l'Italia e l'intero Pianeta. Evviva la Banca dei Pubblici Impieghi! La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida, osmotica, partecipata, vissuta. Fe-li-ce! Dalla Costituzione: "... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..." " ... E allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinnanzi ..." Piero Calamandrei, discorso sulla Costituzione Copyright & ServiceMark Laboratorio Eudemonia Alcuni diritti concessi A R M O N I C A R O T A Z I O N E S O C I A L E |