APRIAMO LE FINESTRE E CAMBIAMO ARIA!


Non sarebbe opportuno che imprenditori, liberali, liberisti, libertari, persone attive e consapevoli di cosa va e cosa non va nella realtà delle cose, potessero fornire, quando e se lo desiderassero, un proprio contributo, a tempo determinato, all'interno delle strutture pubbliche?

A tutt'oggi le persone capaci e desiderose di intraprendere e darsi da fare in proprio rimangono al di fuori del settore pubblico e dello Stato. Ogni altra persona, che non ami imprendere, che non brilli per propria attività, viene assorbito all'interno delle strutture pubbliche e statali.

Non vi pare dovrebbe essere possibile un travaso, non solo una comunicazione (ché lascia il tempo che trova) bensì un vero e proprio entra-ed-esci, un ricambio continuo, ben organizzato e gestito, tra i due settori dell'economia e di diverso stile di vita: privato e pubblico/statale?

Fino ad oggi questi due settori hanno vissuto separati non per bontà del sistema che li tiene divisi ma soltanto perché l'assunzione a vita impedisce qualsiasi possibilità di ricambio. Ma, una volta che si iniziasse ad assumere, nel pubblico/statale, solo a tempo determinato, prevedendo in partenza, anzi, che chi ha lavorato tanto nel pubblico debba necessariamente andare a beneficiare della sua presenza altri luoghi di lavoro di tutt'altro genere, il sistema di vasi comunicanti interagirebbe automaticamente, in modo genuino e spontaneo, al meglio.

Non sarebbe il caso di lavorarci un po' su?

Danilo D'Antonio
Laboratorio Eudemonia

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