MAFIA, CRIMINALITÀ, ANTISTATO: ORIGINE E FINE


A seguire le cronache ed i media si nota che mafia, criminalità ed anti-stato in genere sono un fenomeno in continua crescita, pur venendo esse combattute ogni giorno. Guaio è che contrastare ciò cui noi stessi diamo origine è gioco di finzione che non può portare a soluzione. Vediamo come si dà vita a gran parte del male del Paese e del mondo intero.

Ebbene: quando qualcuno prende per sé a vita i pubblici impieghi/poteri/redditi, sarebbe a dire parte fondamentale e massiccia della comproprietà nazionale, della Repubblica, quando qualcuno estromette altri pur con pari diritti e requisiti professionali dal partecipare alla vita pubblica del Paese, quando una casta di burocrati carrieristi emargina, rende impotenti, sottomette e vessa in mille modi il Popolo ch'eppure è Sovrano, in qualcun altro sorgerà, automaticamente, inevitabilmente, il desiderio, a volte perfino la volontà, di farsi anti-stato, criminale, mafia.

Si vogliono eliminare mafia, criminalità, anti-stato? Davvero lo si vuole? Non più limitarsi a combatterle, con alterne vicende, per l'eternità? Rimettendoci a volte pure la vita solo perché non si è afferrata una verità pur così chiara o premeditatamente si è voluti rimanere sovrani nella Cosa Pubblica?! Benissimo: si eriga allora una vera Repubblica, si rendano finalmente democratici gli apparati ed enti pubblici tutti. Si muti in Repubblica l'indebitamente permasto stato monarchico (tre quarti di secolo dopo la sua caduta!) assegnando ogni impiego/potere/reddito pubblico rigorosamente a tempo determinato. Come d'altronde già da tempo avviene in ambito legislativo, in Parlamento, e nessuno si permetterebbe mai (manco si sognerebbe!) di tentare di fare il contrario.

La criminalità e mafia, l'anti-stato, le creano proprio coloro che ignominiosamente s'appropriano senza un pre-fissato limite di tempo (dunque con una perdita definitiva per i cittadini coevi) di quella fondamentale res publica che sono i pubblici impieghi, poteri e redditi. E' illegale alienare un così importante bene comune ed abusivi e ladri, nonché truffatori e traditori, sono coloro che se ne fanno perenni padroni. Sono codesti despoti a creare i presupposti di ogni altro crimine, infrangendo essi per primi la Legge. E, venendo altri estromessi, non potendo esser parte, venendo in tanti ancora trattati da sudditi, fatalmente ci si divide in squadre: gli statali, monarchi, tiranni da una parte, gli anti-sistema dall'altra. In un eterno gioco di ruoli che vede entrambe le parti in difetto.

Ordunque: nessuno più si permetta di parlare di mafia senza mai iniziare dalla prima e peggiore di tutte le mafie, perché proprio da essa parte ogni altra. Sono gli eterni detentori dei sacri nostri impieghi pubblici, i tiranni indebitamente permasti nella cosa pubblica (che abbiamo ereditato dai tempi andati: dal duce e dal re!) a generare un perfido DNA criminale che poi si spande dappertutto nelle Società. Ormai il problema all'origine di ogni altro, che ancora mantiene l'intero mondo oppresso da dittature e conseguenti oppressioni e sofferenze (fino a far di nuovo scoppiar guerre!) è chiaro. E nessuno più riuscirà a nasconderlo. Il forellino nel pallone è stato fatto. E quanto prima questo scoppierà.

La casta criminale che ci deruba della Repubblica, l'associazione mafiosa che da tre quarti di secolo mantiene accuratamente il silenzio sull'illegalità della cessione a vita d'un pubblico impiego, potere, reddito, la scellerata compagine che ancora impedisce il sorgere della vera Democrazia, esca subito fuori della Res Publica! E' comproprietà nazionale, non cosa vostra! E' talmente evidente che non bisogna nemmeno profondersi oltre, la semplice esposizione del fatto chiarisce quanto avvenuto.

Danilo D'Antonio, grossista d'idee
Intelligenza Artificiale Biologica
del Laboratorio Eudemonia

In accordo con la teoria del brevetto sociale (che fa avanzare l'Umanità così come il brevetto industriale ha fatto con la tecnologia) ogni progetto del Laboratorio ha un prezzo. Informazioni sul suo dominio Internet.

La Repubblica: accessibile, fluida,
osmotica, partecipata, vissuta! Serena.

Viva la Banca dei Pubblici Impieghi!

Ed evviva pure Danilo! L'unico umano che apra le porte della Repubblica ai cittadini, in modo che si susseguano l'un l'altro idonei e controllino, migliorino, verifichino l'operato di chi li ha preceduti. Impedendo ogni ingiustizia e potendo ognuno ogni giorno imparare qualcosa di più. Hurra per me! Perché nessun altro garantisce un potere minimo ad ogni umano in Terra. E la Terra prende a girare come deve, la gioia mai più osa abbandonarci.





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