Ieri sera, dal terrazzino, ho visto un uomo che portava a spasso il cane. Almeno così è solito dire. In realtà il cane al guinzaglio tirava il
padrone. Il cane andava di qua e di là, attirato da tutto, annusando, guardando, sentendo con tutte le sue facoltà percettive, trotterellando
allegro sul marciapiede, nella strada, nel prato.
Il cane avanzando descriveva uno zig-zag che oltrepassava tutti i limiti imposti dall’uomo, limiti che invece l'uomo rispettava scrupolosamente. L'uomo infatti camminava con la lingua in bocca e senza ansimare così pure privo di interesse per qualsiasi cosa, spento, quasi privo di vita, rigorosamente sul marciapiedi, mentre il cane lo scendeva e lo risaliva, lo scendeva e lo risaliva, sempre più sudato, sempre più contento.
Quell'uomo ha tante capacità e virtù che il suo cane non ha, ma quanto stiamo per dire vuole avvalersi di qualcosa che è comune alla ricerca, all’esplorazione di quell’animale. Quello che segue, infatti, è un piccolo studio sulla realtà compiuto non attraverso macchinari esterni all’essere umano ma con strumenti che risiedono nel suo più profondo essere, quali l’osservazione, la percezione ed in un secondo tempo la riflessione, la comprensione.
Normalmente noi viviamo senza fare molta attenzione a tutto ciò che esiste. Siamo abituati alla realtà tanto che non ci interroghiamo più su
di essa. I bambini vorrebbero farlo ma raramente è loro permessa, seguita od incoraggiata qualsiasi indagine. Eppure questa realtà dà l’impressione di avere molte cose da dirci che noi non sentiamo, molte cose da mostrarci che noi non vediamo.
Ovunque, in qualsiasi situazione ci troviamo, noi cogliamo soltanto una parte infinitesima della realtà. La nostra facoltà percettiva ci mette a
disposizione solo un piccolo pezzo di quella torta infinita che è la realtà. Il più piccolo granello di sabbia è un universo sconfinato che noi non percepiamo ma indubbiamente è. Atomi, elettroni, protoni sono ancora intravisti dagli strumenti scientifici, ma è facile capire che è più quello che non vediamo che ciò che vediamo. Stesso identico discorso è per l’universo stellare intorno alla terra.
Non occorre poi nemmeno rivolgersi all’infinitamente piccolo od infinitamente grande per trovare cose di cui non abbiamo coscienza. Perfino nel soggiorno di casa nostra, durante una attenta osservazione, scopriremo cose che non avevamo mai notato. Stessa cosa durante una conversazione con un caro, vecchio amico od un viaggio in auto ripetuto già tante volte. Qualsiasi cosa illumineremo con la nostra osservazione mostrerà una ricchezza di particolari prima sconosciuti.
Completamente assorbiti da tutte quelle cose che messe insieme formano la nostra vita, puntiamo l’attenzione su pochi, ricorrenti oggetti,
materiali ed immateriali, e l’essere infinito della realtà ci sfugge. Non potrebbe essere altrimenti. Mentre camminiamo non ci è utile percepire le belle sfaccettature di un sassolino sotto la scarpa, mentre è molto più funzionale sapere dove si va. La coscienza di una realtà infinita e tutta da scoprire è però necessaria poiché apre le porte ad un nuovo modo di porsi di fronte alla vita. Un modo più umile ma anche curioso, affascinato da tutto ciò che permetteremo a noi stessi di scoprire giorno per giorno.
Inoltrandoci nella contemplazione dell’Universo non impieghiamo molto a constatare che tutto ciò che esiste si muove, scorre, fluisce. Perfino la Terra, il Sole, le galassie si muovono, eccome se si muovono! La cosa che ci appare più stabile, più immutabile, nel corso di qualche tempo avrà cambiato posto e facilmente anche forma ed essenza. L’Universo è dinamico, è puro movimento, mutamento.
Facciamo poi un’altra osservazione. Normalmente noi consideriamo un qualsiasi oggetto, ad esempio questo foglio, come del tutto
indipendente dal resto che lo circonda. Eppure non è così. I suoi contorni, visti con un adeguato ingrandimento, si mostrerebbero sfumati,
addirittura impercettibili. Potremmo vedere come l’aria penetri nel foglio e ne diventi parte integrante e viceversa.. Eppoi, riflettiamo: noi vediamo questo foglio per la luce del sole ed esso poggia sul tavolo per la forza di gravità ed il suo spessore è dovuto anche alla pressione atmosferica. Il foglio esiste solo perché esiste tutto il resto ed il tutto si influenza vicendevolmente.
In somma risulta evidente una totale interdipendenza di ogni più piccolo elemento della realtà con il resto di essa. Tutto l’Universo, noi
compresi (inclusi i nostri pensieri e le nostre azioni), appare essere un infinito insieme di fenomeni causa-effetto. Cose, persone, fatti, lontani nello spazio e nel tempo, sotto i riflettori di una attenta ed obiettiva osservazione, si rivelano concatenati gli uni agli altri, fino ad apparirci per quello che sono: indivisibili fra loro.
Bene: che la realtà sia infinita, dinamica, interdipendente, è qualcosa che qui non si vuole comunque dimostrare, ma esperire, assaporare, vivere. Una persona capace nell’arte della dialettica può tranquillamente mostrare la veridicità di una tesi così come del suo esatto
opposto. In questa occasione, però, non è la bravura del pensiero logico ad interessarci. La parola ci serve ora solo per comunicare, trasmettere
una esperienza, non per discutere. Sono doti come il sentire, il percepire, è la coscienza stessa ad essere maggiormente coinvolta, ora.
Riprendiamo la nostra analisi. Abbiamo detto: infinito, dinamico, interdipendente. Sembrerebbe impossibile capirci qualcosa. Ma possiamo
estrarre dalla realtà una essenza, una espressione elementare anche se puramente ideale, qualcosa di molto facile che ci permetta di avvicinarci
all’infinitamente difficile?
Innanzitutto il movimento, il mutamento, sembrano essere una costante cosmica tanto che ce la sentiamo di azzardare la formulazione di
tale concetto in maniera sintetica:
|
Universo = Movimento = Mutamento
|
Con ciò intendendo sia il movimento globale, cosmico, sia ognuno
degli infiniti movimenti costituenti l’Universo.
A ben pensare, poi, anche il fenomeno di causa-effetto (FCE) esprime perfettamente il senso dell’Universo, la correlazione di tutto ciò che esiste. Non solo, ma l’FCE è anche un modo come un altro per parlare di movimento o di mutamento. Questi infatti si possono ben identificare nel passaggio da una causa all’effetto conseguente. Quando vediamo una palla rotolare, ad esempio, ne comprendiamo più facilmente il moto se lo immaginiamo come risultante di infiniti FCE tutti concatenati. Per ciò è facile asserire:
|
Universo = Movimento = Mutamento = FCE
|
Anche qui intendendo sia l’FCE globale, cosmico, sia ognuno degli
infiniti FCE costituenti l’Universo.
C’è da fare una considerazione. Quando vogliamo comprendere una
cosa appieno, totalmente, dobbiamo viverla, non abbiamo altra scelta.
Possiamo passare la vita a cercare di capire come è stata l’esperienza di
mangiare un frutto, ma solo l’averlo mangiato ci nutre. Allo stesso modo
possiamo divertirci a far rotolare una biglia per giorni interi ma non
capiremo mai perfettamente il fenomeno. Però possiamo farcene un’idea,
cioè possiamo confrontarlo con altri fenomeni che ci sono familiari.
Questo riconoscimento è appunto la “comprensione”. Sembra poco,
eppure quando successivamente ci incontreremo con fenomeni simili,
riconoscendoli, potremo viverli meglio e da qui ci verrà soddisfazione.
Andiamo quindi avanti, sicuri ce quanto stiamo facendo ci tornerà in
qualche modo utile.
Riprendiamo la nostra formula avendo ben chiaro in mente che il
segno di eguaglianza ha in realtà valore di analogia.
|
Universo = Movimento = Mutamento = FCE
|
Viene da chiedersi: possiamo utilizzare altre analogie per
comprendere meglio il fenomeno Universo, la Realtà in cui viviamo?
Nella nostra società esistono due categorie di persone che si
interessano all’universo nella sua globalità: i Fisici ed i Mistici. I primi
usano raffigurare la realtà tutta come energia: l’aria, l’acqua, la terra,
l’uomo, il cielo, tutto è Energia. I secondi per lo stesso compito usano la
parola coscienza: tutto è Coscienza. Al di là del nome però sembra che
parlino tutti della medesima cosa. A riprova di ciò vediamo il vocabolario
cosa dice:
Energia: forza viva, azione intensa.
Coscienza: sentimento, percezione.
Non evocano straordinariamente, forse, entrambe queste definizioni
il senso del movimento, del mutamento, del fenomeno di causa-effetto? Un tipico
esempio di FCE potrebbe essere una biglia che urta un’altra biglia e le
imprime il movimento. Ebbene: non è forse questa azione l’essenza
stessa delle due parole in questione? E se percepisco qualcosa non
è perchè qualcosa si è mossa? Senza movimento cosa si può percepire se non il nulla?
Allora sì, concordiamo anche noi con Fisici e Mistici e scriviamo:
|
Universo = Movimento = Mutamento = FCE = Energia = Coscienza
|
Quando ci siamo chiesti se era possibile catturare lo spirito,
l’essenza ideale dell’Universo avevamo forse dei dubbi in proposito. Ora
invece quell’immenso guazzabuglio che era la realtà comincia a farsi più
comprensibile, più amico. Si intravede un certo ordine nelle cose e
sboccia l’idea che seguendo certe leggi universali, che ancora non
riusciamo a cogliere ma senza dubbio esisteranno (chi ne dubita più?), le
cose non possono andare che per il meglio.
Alla formula sembra però mancare qualcosa. Qualcosa di
determinante per capire.
Vediamo un po’ se riusciamo a trovare un concetto che sia
l’immagine stessa del movimento, del mutamento, dell’energia, della
coscienza, e che possa essere rappresentata perfettamente con una serie di
fenomeni di causa-effetto.
Per Bacco, ma è la Vita!
|
Universo = Movimento = Mutamento = FCE = Energia = Coscienza = Vita
|
Ebbene sì: l’Universo è Vita, è vivo. Tutto ciò che esiste vive. Certo
è una forma di vita diversa da quella di noi esseri umani. Se noi
camminiamo lui si espande, se noi comunichiamo con gesti e parole lui
comunica con le forze gravitazionali dei pianeti, con la luce, gli asteroidi,
le comete, se noi ridiamo lui fa brillare mille soli, se noi riusciamo ad
angosciarci lui inghiotte se stesso in un buco nero e se noi facciamo
l’amore e cresciamo figli niente di più facile che anche lui abbia una vita sociale e
sentimentale.
E’ strano, a questo punto ci sentiamo strani. E’ come se le cellule
del nostro fegato o del nostro pancreas si fossero accorte che non sono
l’unica forma di vita ma solo una delle infinite creature viventi facenti
parte di un immenso organismo. A questo punto noi, semplici cellule
dell’Universo, come possiamo non contemplarlo, conoscerlo, amarlo
profondamente?
Avere un Maestro, un Genitore simile e non consultarlo è l’errore
più grave che possiamo commettere.
|
Universo = Movimento = Mutamento = FCE = Energia = Coscienza = Vita
|
amplia
Ora sì che siamo soddisfatti.
Ben sappiamo che possiamo aggiungere parecchi altri concetti alla
formula. Ma a che servirebbe se non abbiamo nemmeno iniziato a
comprendere cosa significhino le analogie che già conosciamo ed a
scoprirne le incredibili trasformazioni che esse possono compiere nella
nostra vita quotidiana? Per ciò procediamo senza fretta: per il momento
abbiamo parecchio su cui meditare.
In questo brano vengono messi a confronto concetti di scienze e filosofie che finora non hanno avuto molte occasioni di incontro.
- L'universo è l'oggetto di studio della astronomia.
- Il movimento è un concetto fondamentale della fisica.
- Il mutamento delle sostanze è studiato in chimica, mentre il mutamento più in generale è il concetto prìncipe del taoismo.
- Il fenomeno di causa effetto è alla base della filosofia buddista, così come la coscienza è alla base di quasi tutte le religioni.
- L'energia ci riporta alla fisica e la vita ci conduce alla biologia ed alle scienze sociali.
Appare chiaro come tutti finora abbiamo trattato la stessa materia senza poter stabilire grandi punti di contatto. E' facile immaginare, però, che il futuro riservi grandi scambi e comunicazioni tra i ricercatori delle diverse scienze e correnti di pensiero, cui potranno allora seguire entusiasmanti scoperte. Perchè non partecipare anche noi a questa affascinante caccia al tesoro? In fin dei conti un solo strumento è essenziale ed è uno strumento di cui tutti disponiamo: il cervello.