X-Persona: Return-Path: Received: from aspide.it ([195.110.99.163]) by fep03-svc.tin.it (InterMail v4.0 201-221-105) with ESMTP id <19990620161427.VKD20919.fep03-svc@aspide.it>; Sun, 20 Jun 1999 18:14:27 +0200 Received: from localhost (bin@localhost) by aspide.it (8.8.8/8.8.8) with SMTP id SAA26987; Sun, 20 Jun 1999 18:12:20 +0100 Received: by aspide.it (bulk_mailer v1.11); Sun, 20 Jun 1999 18:11:36 +0100 Received: (from major@localhost) by aspide.it (8.8.8/8.8.8) id SAA26970 for free864322943; Sun, 20 Jun 1999 18:11:36 +0100 Received: from fep01-svc.tin.it (mta01-acc.tin.it [212.216.176.32]) by aspide.it (8.8.8/8.8.8) with ESMTP id SAA26967 for ; Sun, 20 Jun 1999 18:11:29 +0100 Received: from p3 ([212.216.170.62]) by fep01-svc.tin.it (InterMail v4.0 201-221-105) with SMTP id <19990620161127.FGQA20089.fep01-svc@p3> for ; Sun, 20 Jun 1999 18:11:27 +0200 Message-Id: <3.0.5.32.19980620181112.00a59100@box4.tin.it> X-Sender: dadanton@box4.tin.it X-Mailer: QUALCOMM Windows Eudora Light Version 3.0.5 (32) Date: Sat, 20 Jun 1998 18:11:12 +0200 To: new-age-l@aspide.it From: "Danilo D'Antonio" Subject: new-age-l: Quale sviluppo, oggi? In-Reply-To: <199906182150.WAA05839@aspide.it> Mime-Version: 1.0 Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1" X-MIME-Autoconverted: from quoted-printable to 8bit by aspide.it id SAA26968 Sender: owner-new-age-l@aspide.it Reply-To: new-age-l@aspide.it X-Mailing-List: new-age-l X-Looped: yesX-MIME-Autoconverted: from 8bit to quoted-printable by aspide.it id SAA26987 - Messaggio proveniente dalla Lista New Age. * * * Cordialità a tutti! Da poco si sono spenti gli ultimi echi delle ultime tornate elettorali. Uno degli argomenti trattati maggiormente dai vari candidati è stato quello dello sviluppo economico. Mi è parso che tutti più o meno dicessero sulla questione cose molto simili, trascundone però altre, pur importanti. Per questo motivo mi sono sentito spinto a compiere alcune riflessioni che vorrei ora qui condividere con voi. Un caro saluto, Danilo D'Antonio --- LABORATORIO EUDEMONIA oO°Oo Cosa seminerai oggi™? Piazza del Municipio - 64010 Rocca S. M. (TE) - Italy tel: 0861 415655 - e.mail: eulab@tin.it http://BENE.freeweb.org --##-- Quale sviluppo, oggi? Avendo ben a mente quella legge universale che afferma che ogni cosa esistente al mondo dapprima nasce, poi cresce ed infine muore, possiamo vedere nell'umanità un tenero virgulto che, pur con le sue ancora fresche forze, non può esimersi dal pensare di continuare a crescere e svilupparsi per divenire pianta adulta, alta e forte. Allo stesso tempo, essendo l'umanità fornita in abbondanza della dote più preziosa del creato, la coscienza, è bene che essa pensi anche in qual modo e verso dove debba avvenire questo suo ulteriore accrescimento e sviluppo, lungo il tempo ultra-millenario che essa ha davanti a sè. Osservando il nostro mondo nel suo insieme, verifichiamo facilmente che, se è pur vero che molti Paesi, vivendo tuttora in uno stato di grande indigenza, non hanno, non possono avere dubbi sulla natura del loro agognato sviluppo (quale che sia, è facile sia migliore del loro stato attuale), per un nutrito gruppo di altri Paesi, più avanzati, nasce invece la forte necessità, quale millenario viandante, di guardarsi intorno, ripensando alla strada che ha percorso, cercando di comprendere dove è giunto e dove dovrà arrivare, e di guardare avanti, molto avanti, fino ad una mèta sufficientemente significativa, per meglio pianificarne il suo raggiungimento. Rimirando, così, la nostra posizione all'interno di un'ampia prospettiva spaziale oltre che temporale, è allora facile immaginare come lo sviluppo che l'Umanità ha davanti a sè nei prossimi secoli, ed oltre, abbia molto a che fare con gli infiniti spazi del Cosmo, i quali, altrettanto desiderosi di noi, paiono non aspettarsi nulla di meglio che una nostra adeguata, gentile ma decisa, espansione in essi. Il Cosmo intero, da sempre ambiente ideale, fertile terreno generativo e di crescita per la Terra, pare ora non chiedere nulla di meglio che accogliere una rigogliosa germinazione del nostro Pianeta, di cui noi e le nostre produzioni potremmo essere considerati degna propaggine e semente. Vivremo grandi momenti, a questo riguardo, i primi contatti, avvenuti tre decenni fa, tra il nostro Pianeta ed il suo Satellite essendo solo i primi timidi, delicati petali di un fiore che si aprirà appieno, colorato e gioioso, nella nuova era che si presenta davanti a noi: l'Era Spaziale, un'era che già ora si preannuncia ricca, prospera e felice come compéte ad ogni tempo di fioritura in natura, e che ci vedrà crescere numerosi e potenti, ben più numerosi e potenti di quanto potremmo mai divenire sulla Terra, nei luoghi favorevoli alle esigenze della nostra vita biologica che incontreremo e sapremo costruire nello Spazio, riproducendo a piacimento il nostro luogo d'origine. Questo è, dunque, solo un fugace sguardo verso ciò che possiamo attenderci nei prossimi secoli, ma certo ora, mentre è ormai in chiusura il terzo decennio di questa nuova era, il nostro compito deve essere molto più terreno che spaziale, molto più introspettivo che espansivo, molto più autocritico che orgoglioso, per far sì che la nostra avanzata nello spazio somigli più ad una gentile, iridescente, leggiadra, sensuale fioritura portatrice di vita, piuttosto che ad una violenta, nefasta, mortale esplosione. In effetti, attualmente, l'umanità sembra star lavorando forse con maggiore impegno alla realizzazione di una enorme, sconfinata esplosione, che non di una serena fioritura planetaria. Le nostre attività quotidiane sono caratterizzate da una estrema competizione che spesso sfocia in aperto conflitto, da una fretta esasperata, da una violenza diffusa in un ambiente che stiamo rendendo sempre più rumoroso, maleodorante e sovrappieno, addirittura compresso: siamo già sui 6.000.000.000 di persone, una media di 44 persone per km quadrato di terra emersa sul Pianeta! Tutte condizioni, queste, che parrebbero preparare il terreno più ad una tragica, finale esplosione planetaria che non ad una giovanile fioritura, la quale, invece, dovrebbe avere un'espansione tipicamente delicata, dolce, profumata, mìte, serena, piacevole. L'umanità oggi necessita realmente, per poter identificare e dirigersi verso uno sviluppo che sia auspicabile, di una fase di profonda riflessione. In passato, pressati come eravamo da reali e crude necessità di sopravvivenza, non siamo andati troppo per il sottile e, pur di favorire un veloce progresso, abbiamo calpestato varie volte, e tuttora per vecchia abitudine continuiamo a farlo, ogni anche più semplice parvenza di buon senso e di codice morale. Procedendo in fretta, si sà, si può vedere il grosso, ma certo non si riesce nemmeno a scorgere il sottile. Oggi, però, i Paesi più avanzati della Terra vivono in gran parte nell'opulenza e, non essendo più sottoposti tanto a problemi di sopravvivenza quanto a problemi di rilassata moralità(1) e di vetusti schemi di organizzazione sociale, è opportuno comincino ad occuparsi convintamente proprio di questi ultimi. In effetti, i mali, gli errori accumulati durante il nostro sviluppo precedente ed attuale sono davvero tanti: molti sotto gli occhi di tutti poichè enormi e palesi, molti altri più mimetizzati (poichè radicati in usi e costumi perfino millenari) ma altrettanto pericolosi, senza contare poi le infinite, apparentemente piccole malefatte cui ognuno si presta quotidianamente e che si sommano fino a divenire enormi montagne del male. Per questo motivo, oggi, per poter aprire le porte ad un ulteriore, più sano sviluppo esteriore dell'umanità, dobbiamo prima dedicarci ad un'opera di attento esame e correzione di noi stessi e delle nostre organizzazioni a parte della nostra vita, risanando ogni danno ed offesa procurati all'individuo, alla società ed al nostro Pianeta, e solo successivamente potremo votarci ad una fase di ulteriore, ancor più grande sviluppo, che, come abbiamo poco sopra intravisto, si preannuncia ben piacevole ed emozionante, più che degno di essere vissuto. Riguardo al nostro sviluppo, non ci procura del male il pensare ad esso come ad un processo bipolare. Anzi, il vedere il nostro sviluppo quasi come un respiro, tipicamente caratterizzato da una fase di inspirazione ed una di espirazione, può farci comprendere meglio ciò che abbiamo fatto finora e ciò cui ora dobbiamo impegnarci. Finora abbiamo vissuto una lunga, lunghissima fase di inspirazione, in cui abbiamo inglobato nella nostra società ricchezze a non finire, scoprendo, creando, inventando, costruendo, in un vortice crescente di attività di ogni tipo e valore, spesso positive ma molte volte negative. Ora, in questo molto particolare momento storico, caratterizzato perfino da un volger di millennio e dal veder il sorgere di una nuova era, dobbiamo impegnarci in una accurata fase di espirazione, durante la quale poter espellere tutte le tossine e le nocività cui in precedenza, per la fame e l'urgenza, non abbiamo badato, ma anche ciò che oramai ha esaurito il suo apporto nutritivo e va infine abbandonato. Solo così, solo dopo una premurosa ed onesta fase di purificazione del nostro organismo sociale, potremo di nuovo tornare ad una fase di ulteriore inspirazione, di ulteriore arricchimento, di ulteriore espansione, sapendo che, mettendo in bell'ordine e separando le due fasi, la loro purezza espressiva ne moltiplicherà le relative potenzialità, così come avviene ogni volta che ci si concentra su qualcosa. Se continuassimo a dedicarci oggi ad attività espansive, vivremmo la chiarificatrice sensazione che ognuno di noi può provare personalmente continuando a voler inspirare quando invece è il momento di espirare. Nessuno può pensare di continuare ad inspirare in eterno e men che meno la società degli umani può farlo. Se la nostra società continuasse a svilupparsi oggi, nelle condizioni di confusione, disunione, irrequietezza, agitazione, disordine, superficialità e scarsa consapevolezza morale in cui si trova, tanto da esser per lo più inconsapevole del fatto che gran parte di ciò che oggi viene chiamato sviluppo è invece solo pura degenerazione, e per giunta con la prospettiva delle enormi conquiste scientifiche e relative ricadute tecnologiche cui ci avviciniamo a veloci passi e che presumibilmente faranno impallidire le nostre attuali potenzialità, complessive ed individuali, essa correrebbe un grande pericolo, ed i problemi, dell'individuo, della società, del Pianeta, già oggi molto importanti, diverrebbero poi irrisolvibili. L'umanità oggi non può continuare a dedicarsi tanto a, e metter l'accento su, un suo ulteriore sviluppo esteriore, materiale. Il nostro comune maggiore impegno deve essere oggi, invece, uno sviluppo interiore, di noi stessi e dei nostri gruppi sociali, con questo intendendo il conseguimento di una complessiva capacità di analisi ed interazione sociale, tale che ogni problema, dal più piccolo al più grande, esistente e futuro, sia condotto a piena ed immediata soluzione, con totale efficacia e soddisfazione di ognuno. Allo stesso tempo si intende il diffondersi, in àmbito locale come globale, planetario, di una comprensione e di un rispetto reciproci, di un accordo ed un'armonia di pensiero e di intenti tra le varie parti della società degli umani tale che il nostro benessere e le nostre potenzialità ne risultino automaticamente almeno centuplicati, senza nemmeno esser ricorsi ad un ulteriore sviluppo materiale. Lo sviluppo che oggi occorre è intellettivo, mentale, non tanto culturale (inteso come acquisizione delle riflessioni altrui) quanto personalmente riflessivo, meditativo, quindi morale e teso all'acquisizione di una visione olistica e naturale delle cose che sollevi finalmente il velo della visione parziale, specialistica ed artefatta, vetusta, tradizionale attualmente imperante, la quale tuttora nasconde le origini profonde dei nostri mali ed i sistemi efficaci per porvi rimedio. Solo grazie a tale particolare sviluppo, la società umana potrà divenire tanto retta ed abile da non generare più alcun affamato, alcun emarginato, alcun corrotto, alcun analfabeta, alcun superstizioso, alcuno scontento od insoddisfatto; soltanto grazie ad un suo sviluppo interiore la società umana potrà non generare più alcuna ingiustizia, alcuna violenza, alcuna menzogna, alcuno sgradevole squilibrio, alcuna stridente disarmonia. Solo allora ognuno sulla Terra riuscirà ad ascoltare e capire l'altro e sarà disposto a confrontarsi fraternamente, solo allora divenuti un'unica intonata, potente orchestra ricca di sei miliardi di originali, vibranti sfumature, potremo riprendere a suonare e cantare l'inno al nostro sviluppo esteriore. 1) Naturalmente intendendo per moralità alcuna forma di bigottismo, bensì quell'arte semplice, a totale portata, comprensione e condivisione di ognuno, che insegna a dirigersi costantemente verso il bene e ad evitare accuratamente il male. ------------------------------------------------------------------------ Tratto da: http://www.hyperlinker.com/svilpp.htm Copyright © since 1999 by Laboratorio Eudemonia * * * La Lista New Age e' ospitata da http://www.aspide.it List info raggiungibili da: http://BENE.freeweb.org