Date: 08/14/2008 02:08 From: eulab@hyperlinker.com To: decrescita@liste.decrescita.it Copy: Subject: [decrescita] Pour Monsieur Latouche: Canale Zero vs RAI Received: (qmail 31874 invoked from network); 14 Aug 2008 02:08:01 -0700 Received: from ns.comodino.org (HELO smtp.comodino.org) (83.103.115.17) by 206.41.120.28 with (AES256-SHA encrypted) SMTP; 14 Aug 2008 02:08:01 -0700 Received-SPF: none (206.41.120.28: domain at liste.decrescita.it does not designate permitted sender hosts) Received: from sympa by smtp.comodino.org with local (Exim 4.63) (envelope-from ) id 1KTYnl-0006lo-Hn; Thu, 14 Aug 2008 11:07:25 +0200 Received: from web2.risingnet.net ([206.41.120.108]) by smtp.comodino.org with esmtp (Exim 4.63) (envelope-from ) id 1KTYnf-0006lQ-Gi for decrescita@liste.decrescita.it; Thu, 14 Aug 2008 11:07:23 +0200 Received: (qmail 30575 invoked by uid 48); 14 Aug 2008 02:07:10 -0700 Received: from 151.83.3.159 ([151.83.3.159]) by webmail.hyperlinker.com (Horde MIME library) with HTTP; Thu, 14 Aug 2008 02:07:10 -0700 Message-ID: <20080814020710.iro80lbw1wkok8w0@webmail.hyperlinker.com> Date: Thu, 14 Aug 2008 02:07:10 -0700 From: eulab@hyperlinker.com To: decrescita@liste.decrescita.it MIME-Version: 1.0 Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-1; DelSp="Yes"; format="flowed" Content-Disposition: inline Content-Transfer-Encoding: quoted-printable User-Agent: Internet Messaging Program (IMP) H3 (4.1.5) X-Comodino-Rusco-Score: -1.6 Subject: [decrescita] Pour Monsieur Latouche: Canale Zero vs RAI X-Loop: decrescita@liste.decrescita.it X-Sequence: 2872 Errors-to: decrescita-owner@liste.decrescita.it Precedence: list X-no-archive: yes List-Id: List-Help: List-Subscribe: List-Unsubscribe: List-Post: List-Owner: List-Archive: Canale Zero - Appello per una informazione libera http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=6147 Gentili Signore/i dell'iniziativa "Canale Zero", vi presento i miei migliori riguardi. Dopo aver letto il vostro appello qui sopra linkato, son qui ad esprimere pubblicamente il mio pensiero in merito alla vostra intenzione di realizzare un canale d'informazione libera. Se l'ideale di una libera informazione non può che appassionarmi e coinvolgermi al massimo livello, al contrario l'idea di realizzare una produzione e diffusione alternativi non mi trova per nulla in accordo perché ritengo che esse possano allontanare, invece che avvicinare, la nostra comune società dall'evoluzione che attende da tempo. Pur capendo che l'approccio di costruire un percorso alternativo a quelli del sistema, carenti per un motivo o per un altro, sia pratica più che consolidata del mondo progressista, visto pure il generale insuccesso di essa, insuccesso per altro confermato dalla vostra stessa iniziativa che altrimenti non vedreste necessaria, non posso non esprimere il pensiero che sia giunto infine il momento di non rimanere più TANGENTI ai PROBLEMI e di affrontarli direttamente una volta per tutte. Voi dite: "La cifra distintiva del format è proprio il sostegno economico popolare, un esperimento di finanziamento diffuso e partecipato, che renderà ogni singolo cittadino protagonista e anima del progetto." Ebbene: non è forse questa una esatta descrizione di ciò che dovrebbe già essere proprio la nostra RAI? Non è forse la RAI per definizione una pubblica risorsa, pagata dai cittadini in favore dei cittadini? E come tale non dovrebbe essere accessibile e disponibile ad ognuno di noi? Ed allora per quale deviata ragione suggerite di farne un'altra piuttosto che reclamare con risolutiva energia quella che oggi è in indegne mani oligarchiche? Cortesemente chiedo a voi firmatari dell'appello: Giulietto Chiesa, Lucio Barletta, Aldo Benevelli, Anna Maria Bianchi, Caparezza, Sergio Cararo, Franco Cardini, Paolo Ciofi, Antonio Conte, Francesco De Carlo, Tana de Zulueta, Arturo Di Corinto, Laura Di Lucia Coletti, Claudio Fracassi, Luciano Gallino, Andrea Gallo, Giuliano Giuliani, Udo Gumpel, Sabina Guzzanti, Serge Latouche, Manolo Luppichini, Empedocle Maffia, Lucio Manisco, Gianni Minà, Roberto Morrione, Diego Novelli, Moni Ovadia, Riccardo Petrella, Carlo Petrini, Franco Proietti, Lidia Ravera, Ennio Remondino, David Riondino, Roberto Savio, Francesco Sylos Labini, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Vauro, Elio Veltri, Dario Vergassola, Alex Zanotelli, siete cittadini italiani? Ritenete di avere qualcosa di utile e di importante da dire? Ebbene per quale deviata ragione non vi rivolgete alla RAI che è il nostro Ente Radiotelevisivo Pubblico? Per quale ragione voi andate a costituire l'ennesimo canale alternativo disperdente preziose energie quando la RAI, servizio pubblico, esiste appunto per soddisfare le esigenze di comunicazione ed informazione all'interno del nostro Paese? Quando di produzioni e canali ne abbiamo già tre: Rai 1, Rai 2 e Rai 3? Com'è che ogni carica democratica deve tornare al popolo, com'è che perfino la massima autorità del Capo dello Stato deve abbandonare il suo ruolo ogni sette anni restituendo al popolo i suoi poteri, mentre un dipendente, un dirigente, un giornalista RAI se ne può tranquillamente rimanere in un ruolo di pubblica appartenenza ed utilità per più di un lustro a raccontarci la sua visione del mondo spacciandocela per realtà passando infine il suo posto al figlio? Ebbene, Signore e Signori, si tratta di una questione fondamentale. Fino ad oggi i ruoli del Pubblico Impiego sono stati, e sono tuttora, assegnati a vita a pochi eletti, i quali non contenti dei loro privilegi ne abusano pure. Trattandosi però di risorse appartenenti all?intera comunità, per loro stessa origine e definizione di pubbliche attività, questo non dovrebbe avvenire. Palesemente, non è possibile che la cosa pubblica, la Res Publica, sia di fatto di proprietà esclusiva di alcune persone. Pertanto a noi progressisti spetta l'improcrastinabile compito di rendere, effettivamente e finalmente, pubblico il Pubblico Impiego, attuando una equa, sana rotazione tra tutti coloro che volessero svolgerlo ed avessero i requisiti necessari. Signore e Signori, ciò che caratterizza la materia è la sua struttura interna. Pensiamo agli atomi. Elettroni e neutroni a seconda di come si strutturano formano elementi diversi. Idrogeno e piombo hanno una diversa organizzazione. Democrazia e mafia hanno anch'esse una diversa organizzazione. Se la RAI resta in mano ai pubblici dipendenti a vita non è democrazia, è mafia! Se non si cambia l'organizzazione della pubblica amministrazione, l'informazione ed uno stato democratici non ci saranno mai!! E questo dovrebbe essere a voi intollerabile almeno quanto lo è a me. Ora: se voi di "Canale Zero" avete intenzione di realizzare un vostro canale privato, fate pure. Sarebbe una iniziativa lodevolissima ed io vi porgo i miei migliori auguri. Ma se lo fate nell'interesse collettivo, se lo fate con l'intento di dare una voce imparziale e pubblica al Paese, se lo fate per offrire un servizio di pubblica utilità, ebbene tutto ciò l'Italia ce l'ha già o quantomeno dovrebbe averlo già e se così non è occorre immediatamente, non domani ma sessant'anni fa, all'atto stesso della Costituzione, occorreva e quindi oggi con estrema urgenza abbiamo il dovere di provvedere a rendere davvero pubblica la Pubblica Amministrazione a cominciare appunto dalla RAI che per urgente necessità deve fare da APRIPISTA ad una più ampia riforma per un equo impiego pubblico a rotazione. Basta con l'alternativa. Che sia nel giusto oppure no, ogni italiano HA il DIRITTO di PARTECIPARE alla vita civile del suo Paese. Io non sono un alternativo. Non voglio esserlo più. Ho ragioni sufficienti per ritenere che insieme ad ogni altro abitante di questo Paese anch'io abbia pieno diritto all'ufficialità, ai mezzi e canali ufficiali. E da questo momento negherò la mia adesione ad ogni iniziativa che non punti direttamente all'ufficialità, al cuore stesso del sistema, perché quel cuore, che oggi alimenta solo pochi e dimentica i più, deve tornare a battere per tutti. Gentilissimi Signore e Signori: Giulietto Chiesa, Lucio Barletta, Aldo Benevelli, Anna Maria Bianchi, Caparezza, Sergio Cararo, Franco Cardini, Paolo Ciofi, Antonio Conte, Francesco De Carlo, Tana de Zulueta, Arturo Di Corinto, Laura Di Lucia Coletti, Claudio Fracassi, Luciano Gallino, Andrea Gallo, Giuliano Giuliani, Udo Gumpel, Sabina Guzzanti, Serge Latouche, Manolo Luppichini, Empedocle Maffia, Lucio Manisco, Gianni Minà, Roberto Morrione, Diego Novelli, Moni Ovadia, Riccardo Petrella, Carlo Petrini, Franco Proietti, Lidia Ravera, Ennio Remondino, David Riondino, Roberto Savio, Francesco Sylos Labini, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Vauro, Elio Veltri, Dario Vergassola, Alex Zanotelli, voi siete persone in gamba, preparate ed organizzate mille e mille volte più di chi qui osa rivolgersi a voi. Concentriamoci allora nel rivelare la caratteristica organizzativa oligarchico/mafiosa del pubblico impiego a vita e nell'affermare ed introdurvi una nuova forma organizzativa partecipativa e quindi democratica. Non occorrono altri, ed altri ed altri mezzi e canali ancora che disperdano ancor più la già poca attenzione ed energia disponibile. Ciò che occorre non è la solita voce alternativa che si disperde nei mille problemi quotidiani divenendo sempre più fioca ma una voce che divenga giorno dopo giorno vieppiù poderosa concentrandosi e focalizzandosi proprio lì dove nascono quei problemi. Di mezzi e canali ve ne sono già in abbondanza, pubblici e privati. Ciò che occorre è invece solo fornir loro consistente materia intellettuale che non possano ignorare nè mai più dimenticare. Cortesissimi Signore e Signori, focalizzandoci ed illuminando il giusto obiettivo, quel buio dove s'ingarbuglia la nostra storia, possiamo rimettere questo nostro mondo in moto, possiamo avviare la trasformazione del mondo, possiamo iniziare la nostra evoluzione, nel giro di pochissimi giorni! Perché questo in vero è il potere della verità. Con viva cordialità, grato per l'attenzione, Danilo D'Antonio Laboratorio Eudemonia Piazza del Municipio 64010 Rocca S. M. TE - Abruzzo tel. 339 5014947 tel. 328 0472332