Non votare bensì licenziare necesse est



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Venite a votare, venite a votare ... sussurran le sirene.

Votare? E chi dovremmo votare? Ad essere eufemistici, non c'è candidato che non sia ignaro (e vuol pure rimanere tale) di come stanno davvero le cose. In vero vota chi ne sa di meno ed è peggiore dei candidati ed allora non trova di meglio da fare che delegare. Ma chi ne sa di più, in merito a Democrazia e Repubblica, ed è migliore, per etica e filosofia, d'ogni candidato, come fa a cedere il suo santo potere di cittadino per darlo a gente che mai s'è curata di approfondire i fatti della vita?

Di cosa sto parlando? Ecco di che parlo.

Il significato ed il senso delle due parole: Res Publica è ben noto a chiunque. Ebbene, gli impieghi all'interno dell'apparato pubblico dell'Unione Europea sono parte fondamentale di una RES PUBLICA EUROPEA, di conseguenza sono un bene comune che può essere solo partecipato, goduto solo temporaneamente, non posseduto. I posti di lavoro pubblico dell'Unione Europea non possono essere ceduti alle persone per l'intera loro vita lavorativa. Non possiamo tollerare che un deputato, un primo ministro, un capo di stato siano nominati a vita ... perché dobbiamo accettare che alcuni detengano come loro proprietà privata impieghi, poteri e redditi che sono altrettanto PUBBLICI, di proprietà comune?

L'Unione Europea non può essere un possedimento a vita dei carrieristi pubblici, feudo dei noti eurocrati, privata d'accesso ad altri cittadini europei aventi pari diritti e competenze. L'Europa appartiene a TUTTI i cittadini europei e tutti noi dobbiamo aver la possibilità di partecipare (in modo ordinato, per un certo periodo, in base a proprie esperienze e professionalità nonché desideri personali) ai lavori nel sistema pubblico dell'Unione Europea.

I popoli dei Paesi dell'Unione Europea sono stati vergognosamente ingannati per decenni dai carrieristi pubblici, i quali ci hanno inculcato una molto debole democrazia (perché confinata nell'apice legislativo) che ha mantenuto i pubblici apparati esattamente come erano durante monarchia e fascismo: nelle eterne mani dei burocrati, dei carrieristi pubblici, dei tiranni. I Paesi dell'Unione europea pensino in modo indipendente a cosa fare al riguardo.

Ma l'Europa è il nostro nuovo grande Paese. Ogni cittadino europeo deve avere la possibilità di partecipare ad una nascente BANCA EUROPEA del PUBBLICO IMPIEGO: dove ognuno possa iscriversi, presentarsi, esporre le proprie competenze ed esperienze, prenotarsi ed attendere una assunzione con mandato rigorosamente temporaneo. Il periodico licenziamento, la rimozione dopo un certo tempo da un pubblico impiego od incarico, è base della democrazia e grande atto di civiltà. Perché evita sanguinose rivoluzioni.

Licenziamento non è una brutta parola.
Si tratta invece di un atto miracoloso.

Il Parlamento Europeo riorganizzi allora (non nel prossimo secolo, bensì ora, poiché siamo in ritardo di decenni), il sistema del lavoro pubblico nell'apparato dell'Unione Europea: al fine quest'ultimo venga democratizzato tramite il periodico rinnovo dei suoi dipendenti. Sia l'Europa come è giusto sia ed un fulgido esempio per i singoli suoi Paesi.







DEMOCRAZIA = CONDIVISIONE DELLA RES PUBLICA




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