Suicidi in divisa



Copyright © 51/04/18 Danilo D'Antonio - Some rights granted



Sono in aumento i casi di suicidio tra gli appartenenti alle Forze dell'Ordine. Ragioniamone in modo a-professorale.

Quando non vediamo via d'uscita, il suicidio appare a volte come unico rimedio. Non vediamo via d'uscita quando riteniamo che la nostra vita non cambierà, perché compromessa o segnata. Eppure, anche quando si tratta di situazioni interiori o personali davvero difficili, non soltanto di difficoltà a relazionarsi col mondo esterno ma intime proprie, disporre di una porta aperta sull'infinito, di una via agevolmente percorribile verso un'altra realtà da vivere, può fare una differenza strepitosa. Le ragioni per le quali ogni umano in Terra dovrebbe esigere l'apertura della Banca del Pubblico Impiego sono molteplici e solide. Una di queste è che tutti, non appena introdotta questa riforma, disporremo della possibilità di cambiare vita perfino più d'una volta durante la nostra esistenza.

C'è un tema mai affrontato, per cause che man mano scopriremo, ed è quello dell'innaturalità dello Stato tiranno. Tutto evolve, muta, si trasforma. Tutto palpita, pulsa, ha un ritmo. Il vecchio Stato tiranno, ereditato dalla monarchia e mai trasformato in Repubblica (Res Publica nella lingua madre), è quanto di più distante dai ritmi e dal senso stesso della vita. Qualsiasi posto fisso, nel pubblico come nel privato, induce una fissità, una prolungata stasi che cozza con il bisogno di diversità e varietà insito nella vita. In particolare nel settore ancora non reso pubblico per davvero ma già chiamato tale, fissità e stasi si esprimono in modi così perversi che possono indurre grandi sofferenze. Molti si trovano a loro agio in una simile retrograda organizzazione, quanto di più distante dal democratico fondamento del periodico rinnovo del personale. Altri si sentono confinati in un "carcere aperto" a vita.

Non è possibile riassumere, nelle poche parole che si possono concedere ora, qui, quanta sciagura nel mondo ha provocato il permanere, ovunque, dello Stato tiranno (posseduto a vita da una minoranza, col solo potere legislativo inutilmente cangiante) ed il conseguente impedito sorgere di vere Repubbliche (dove persone non guidate dalla triade posto-fisso/carriera/potere si succedono proficuamente intorno ai governi). Col tempo diverremo coscienti che il mondo avrebbe girato in tutt'altra direzione, se ci fossimo potuti alternare nei pubblici impieghi, adeguatamente idonei, competenti, preparati. Ma una domanda la si deve porre subito: trovandosi inseriti non in uno Stato, bensì all'interno di una Res Publica, quanti, tra coloro che sono scomparsi per esservisi dati la morte, l'avrebbero fatto?








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