Solingo reddito universale o progetto d'insieme?



Copyright © 51/01/24 Danilo D'Antonio - Some rights granted



Oggi in tanti, non soltanto dei comici ma perfino gli uomini più ricchi al mondo, propongono il reddito universale. Ed è facile porsi in fila, diretti a ciò che purtroppo non è altro che una specie di fossa comune della cultura. Infatti non si può continuare a spezzettare la società, a ripresentare proposte scollegate, scomposte, sconnesse, senza mai sviluppare una completa, esaustiva e raffinata, armoniosa visione d'insieme.

Eppure dipingere con poche pennellate il quadro complessivo di una società ben fatta non è difficile. Tutto nasce dallo Stato: lo si trasforma in una Repubblica, introducendo il democratico principio del tempo determinato in ogni assunzione nel Pubblico Impiego. A questo punto si aggiunge un reddito minimo garantito da assegnarsi tra un lavoro e l'altro, per un certo tempo, sia si svolga nel settore pubblico o nel privato.

A questo punto è fatta: la precarietà è stata ufficialmente espulsa dal Pianeta! Ognuno può, a seconda del momento che vive, decidere come porsi.

Non possiamo continuare ad ignorare l'assenza di Democrazia in ogni Paese ch'eppure oggi asserisce d'averla ma soffre terribilmente per la sua mancanza. Per parlar chiaro e rimaner centrati sul nostro Paese: noi italiani ancora NON godiamo di una Repubblica! Ci possiamo dispiacere che i grandi intellettuali e pensatori che ricoprono il mondo non l'abbiano mai detto. Ma se loro tacciono ... non possiamo certo attenderli oltre!

I pubblici impieghi, parte fondamentale della Comproprietà Nazionale, del Bene Comune, della Res Publica, è tuttora monopolizzata, posseduta a vita da una casta di burocrati, di carrieristi (secondo l'arcaico uso pre-democratico) che non possono esistere in una Democrazia e Repubblica!

Il mero reddito universale va evitato. Distribuir denaro gratuito, senza un apporto lavorativo, quando ancora non siamo cresciuti culturalmente, eticamente, moralmente, in società che sono rimaste un totale abominio da ogni punto di vista, privi anche solo della parvenza di un'idea che ci àncori al bene e ci allontani dal male, non può generare nulla di buono. Al contrario, partendo dall'ampia inclusione niente meno che nella Res Publica, sentendoci non più truffati da coloro che l'hanno monopolizzata bensì finalmente parte di qualcosa di grandioso, non potremo non responsabilizzarci. Acquisendo l'onore di partecipare alla vita pubblica del nostro Paese, d'aiutare (sempre secondo proprie idoneità ai ruoli e desideri propri) a curare, gestire e difendere la Repubblica, ne guadagneremo in dignità e tenderemo a migliorare piuttosto che a peggiorare.

Di fronte a simili sfide, rimaniamo dunque fedeli alla completezza, all'interezza, all'organicità della visione. Non ripetiamo passivamente quello che dicono altri, ristretti di mente, senza rifletterci prima. Non rilanciamo quattro parole come fossero dadi al banco della sorte. Siamo esseri umani, capaci di ben altro. In fondo non è difficile concepire e costruire la società in cui vivere non è un peso bensì un piacere.

Lo possiamo e dobbiamo fare innanzitutto resettando il nostro intimo sistema operativo ed aggiornando ogni software occorrente. I filosofi, gli intellettuali, i pensatori, i grandi e piccoli rivoluzionari del passato, ormai non contano più. Loro non sapevano, non udivano, non vedevano, quanto oggi ognuno di noi sa, ode e vede. Queste grandi menti del passato ci hanno aiutato a giungere fin qui ... ma ci hanno pure bloccato qui!

Ecco perché chi è in grado, chi gliela fa, chi coglie il senso delle cose, ha il dovere di imboccare tutt'altra strada che la loro. Amen & Augh!








A R M O N I C A R O T A Z I O N E S O C I A L E
Copyright & ServiceMark Laboratorio Eudemonia. Alcuni diritti concessi
Sito Web attivo fin dal 29 - WebWorks by HyperLinker