Date: 02/22/2008 11:50 From: eulab@hyperlinker.com To: asf-list@abruzzosocialforum.org Copy: Subject: Re: [asf-list] 15 marzo: manifestazione regionale sull'ambiente, richiesta di adesione Return-Path: Delivered-To: 189-eulab@hyperlinker.com Received: (qmail 22186 invoked from network); 22 Feb 2008 11:50:32 -0800 Received: from mxavas20.aruba.it (62.149.157.30) by 206.41.120.28 with SMTP; 22 Feb 2008 11:50:32 -0800 Received-SPF: none (206.41.120.28: domain at abruzzosocialforum.org does not designate permitted sender hosts) Received: (qmail 4555 invoked by uid 89); 22 Feb 2008 19:50:23 -0000 Mailing-List: contact asf-list-help@abruzzosocialforum.org; run by ezmlm Precedence: bulk X-No-Archive: yes List-Post: List-Help: List-Unsubscribe: List-Subscribe: Reply-To: asf-list@abruzzosocialforum.org Delivered-To: mailing list asf-list@abruzzosocialforum.org Received: (qmail 4541 invoked by uid 89); 22 Feb 2008 19:50:23 -0000 X-Spam-Checker-Version: SpamAssassin 3.2.3 (2007-08-08) on mxavas20.fe.aruba.it X-Spam-Level: X-Spam-Status: No, score=-2.5 required=5.0 tests=BAYES_00,RDNS_NONE autolearn=disabled version=3.2.3 X-IronPort-Anti-Spam-Filtered: true X-IronPort-Anti-Spam-Result: Ao8CAGNEvUeXURHK/2dsb2JhbACwKg Message-ID: <200802222050170640.002DA127@mail.libero.it> In-Reply-To: <1.3.200802181750.42597@wwf.it> References: <1.3.200802181750.42597@wwf.it> X-Mailer: Courier 3.50.00.09.1098 (http://www.rosecitysoftware.com) (P) Date: Fri, 22 Feb 2008 20:50:17 +0100 Reply-To: eulab@hyperlinker.com From: "eulab@hyperlinker.com" To: asf-list@abruzzosocialforum.org Mime-Version: 1.0 Content-Type: text/plain; charset="ISO-8859-1" Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Subject: Re: [asf-list] 15 marzo: manifestazione regionale sull'ambiente, richiesta di adesione >Ai cittadini, alle associazioni, ai movimenti, ai comitati locali >Pescara 15 marzo 2008, pomeriggio >Manifestazione regionale “Emergenzambiente Abruzzo”:la Terra siamo noi. Saluto cordialmente i presenti. Di fronte a questa iniziativa, mi si permetta di esprimere una linea di pensiero. Ciò che in generale personalmente rilevo mi spinge a ritenere che: - le persone divengono buone o cattive in base al tipo di organizzazione in cui sono inserite; da cui mi consegue che: - per trasformare questo pessimo mondo in uno di tutt'altro, ben migliore tipo, occorre modificare le nostre organizzazioni sociali. Con questa percezione, pur apprezzando la pulsione e l'interesse verso l'ambiente mostrato dai promotori ed aderenti l'iniziativa sopra citata, non mi sento affatto portato a sfilare per le strade cittadine a mostrare la mia impotenza di fronte a quanto accade ed a chiedere, rimettendo ancora una volta il potere ad altri, venga fatto qualcosa. No, non è questo che sgorga dalla mia mente. Nella mia mente compare urgente la necessità di recarci presso le sedi degli Enti Comunali, Provinciali e Regionali, nonché presso le locali sedi RAI ed ogni altra sede di Pubblico Ufficio, a reclamare, in modo del tutto pacifico, anzi con quella paciosa e serena, perfino allegra tranquillità di chi sta facendo qualcosa avendone pieno diritto ed essendo divenuto maturo il tempo, e naturalmentte nel pieno rispetto di ogni legge, i pubblici poteri indebitamente assegnati a vita affinché vengano restituiti ad ogni cittadino di questa, per ciò presto gloriosa, Repubblica. Oggi molti pensano ancora che per cambiare il corso delle cose sia sufficiente far leva sulle persone affinché facciano quel che c'è da fare, questo senza minimamente cambiare alcunché nelle nostre organizzazioni. Lasciando anzi tutto com'è. E' mio personale, forse irrilevante ma riflettuto e quindi convinto, parere che per riportare la prua della nostra comune società al vento fresco e ben teso che le potrà permettere di svellersi dalle secche in cui è caduta occorra affrontare la decisiva questione dell'inadeguatezza, della rozzezza unita a vecchiezza, delle nostre organizzazioni. Si soffre, e ci si intende pubblicamente lamentare, per come sono state e sono ancora condotte le cose nell'ambito della gestione ambientale. Ebbene, v'è forse una sola aggressione, un solo torto subito dai nostri territori che non sia stato permesso, tollerato, quando non favorito od addirittura propriamente causato dai Pubblici Uffici? Gli Amministratori eletti avendo trovato in questi Uffici un pieno quanto solo apparentemente inspiegabile appoggio alle loro male direttive. Gli scandali del Pubblico Impiego che giungono a veder la luce del sole essendo certamente, dato il sentore che nasce dalle cronache e l'aria che ognun di noi può percepire, solo la punta dell'iceberg di una generale mala conduzione della cosa pubblica. Sessant'anni fa, quando nacque la nostra Costituzione, non vi fu tempo o forse mancò la sensibilità o forse semplicemente non si volle concepire qualcosa di diverso da un pubblico impiego assegnato a vita. Era presto, allora, per far diversamente. Oggi, che il male derivante da quella non equa e scarsamente funzionale organizzazione, mantenutasi finora solo per la comoda inerzia di una indegna politica che conosciamo tutti, usa a barattare il lavoro coi voti, è cresciuto fino a rovinare in profondità tanto l'ambiente sociale quanto quello naturale, non possiamo tirarci più indietro. Per queste ragioni non posso partecipare alla solita manifestazione, alla usuale sfilata di protesta, ché dichiarerebbe il mio accettare di essere, o propriamente di voler rimanere, impotente delegando ad altri il mio stesso potere di cittadino. Per queste ragioni propongo invece, e ringrazio tutti quei coraggiosi che hanno condotto gli umani lungo la via in salita dell'evoluzione sociale per l'eco profumata delle loro gesta che giunge fin a noi, un evento che, ripeto: nella mia personale ed irrilevante percezione delle cose, ritengo essere tanto costruttivo quanto risolutivo: la riconquista della Res Publica perduta. Signori, signore, chiediamoci: chi tipicamente protesta se non il servo davanti al suo padrone? Si è mai visto invece un padrone protestare? Ebbene: c'è forse allora dovere più importante, per un uomo, per una donna, se non badare di evitare di cadere in qualche servitù, e cercare nel contempo in ogni modo di rimanere padroni della situazione? Si comprende bene come, per via di un lungo processo storico, ci si possa ritrovare ad esercitare ancora l'antica pratica della protesta. E' mio parere che sia giunto però il momento di renderci conto della vera essenza di questi meccanismi, dovendo ognuno iniziare a sentire il dovere di riprendere il pieno controllo della propria vita come individuo ed in quanto facente parte di una collettività. Per questo oso dire: è giunto il momento per ogni cittadino di recuperare il controllo della cosa pubblica, in un modo che sia moralmente, eticamente e legalmente ineccepibile, privilegiatamente per il tramite dell'assegnazione a rotazione dei pubblici ruoli. Se oggi questa proposta potrebbe rimanere del tutto ignorata, lanciando lo sguardo appena un po' in avanti nel tempo, è già possibile vedere il momento in cui, avendo perso più di quanto sarà possibile accettare (perché loro, i cattivi, non si fermeranno di certo per una o per mille semplici proteste), ci si deciderà a procedere proprio nel senso espresso in questa email. Quel giorno, sì, allora, potremo unirci per qualcosa di davvero valido, in una gioiosa operazione di recupero di quel che abbiamo, come società, di più prezioso: il potere pubblico. Rispettosamente, cordialmente, danilo d'antonio laboratorio eudemonia p.s.: occorre considerare che l'abolizione del pubblico impiego a vita in favore della sua assegnazione a rotazione permetterebbe pure di imboccare la via che porta ad una duplice contestuale méta: quella del Lavoro Minimo Garantito ad ogni singolo componente della società e quella del recupero all'interno della cosa pubblica di una buona metà delle attività economiche, precisamente quelle di fondamentale importanza; per approfondimenti rivolgersi ai siti più volte segnalati.