Per nuovi Padri Costituenti
Copyright © 51/01/18 Danilo D'Antonio - Some rights granted
Il fenomeno della vita è un grand'insieme di opportunità colte ed un altrettanto grande cumulo di occasioni perdute.
Settantaquattro anni fa al cospetto degli Italiani fu condotto un Referendum che non avrebbe non potuto segnare il loro futuro più che profondamente. Eppure tale consultazione popolare fu fatta senza spiegare in alcun modo la differenza esistente tra una monarchia, un impero, una tirannide in genere (in cui lo Stato non appartiene al Popolo bensì ad un eterno regnante e sua aristocrazia, nobiliare o di carriera, che mai tornano persone comuni) e la Repubblica (in cui lo Stato appartiene invece al Popolo, il quale lo concede rigorosamente a tempo determinato affinché possa riprenderne possesso alla fine del mandato). E' deprimente (per chi ama riflettere personalmente piuttosto che farsi inculcare dai monopolizzatori della cultura) veder gettata via una simile opportunità. Fatto sta che l'Italia smise (sulla Carta) d'essere una monarchia per divenire una Repubblica ma mai i suoi tanti impieghi/poteri (definiti non a caso "pubblici" perché tali dovevano essere) smisero d'essere concessi, tramite il vecchio sistema di assunzioni a vita, ad una minoranza che così si faceva casta soggiogatrice. Gli impieghi/poteri legislativi tornarono, sì, ad essere temporanei, perché già in passato lo erano divenuti, tanto assurda era parsa l'eternità di un tal potere. Ma mai avvenne che i restanti impieghi/poteri dello Stato iniziassero ad essere concessi a tempo determinato anch'essi, così che potessero periodicamente tornare al Popolo per essere affidati ad altri cittadini, con pari diritti e requisiti professionali, a loro volta anch'essi con mandato temporaneo.
Perché proprio in questa condotta consiste la Democrazia: nella temporaneità del potere. Non nel voto in sé, il quale è invece solo conseguenza di tale benefica temporaneità. Ma nel fatto che, chiunque tu sia, quantunque tu sia da molti stimato o ti reputi bravo, il migliore tra gli umani, allo scadere del tempo devi sottometterti (nessun individuo possedendo in sé conoscenze, percezioni, sensibilità infinite) all'aurea regola di cedere lo scettro del potere, di basso od alto livello che sia, ad un'altra persona, affinché completi, integri le tue visioni. Democrazia infatti non è mera pretesa egalitaria bensì metodo d'alternanza che dà forza, vigore e longevità ad una società. Democrazia è un processo pacifico teso ad evitare cruente rivoluzioni tramite un regolare rinnovo dei detentori d'ogni potere. Oggi, in tanti mesti convegni, i relatori piangono il fallimento, i limiti, perfino la morte della democrazia ... quando ancora essa non è nata! E pensare che in questi 74 anni abbiamo stra-pagato, premiato, riverito tanti di quei professori e mai nemmeno uno di essi s'è degnato di riferirci una tale chiara, evidente, indubbia, semplice primaria verità.
Ecco spiegata la decadenza di un mondo (non solo del nostro Paese ma di tutto un mondo) che, non potendo avanzare, mantenuto com'è in uno stato di grave inadeguatezza tramite la semplice incultura, ché mai ha compreso nemmeno la differenza tra una monarchia e la Repubblica, tra una tirannide e la Democrazia, sta regredendo velocemente. Ancora oggi molti Paesi si trovano davanti al bivio (ad una scelta che potrebbe essere gioiosa ed invece è oltremodo sofferta) se permanere nella monarchia od ascendere alla Repubblica. Molte persone sono in conflitto, molti popoli sono ancora divisi in così tanti luoghi del Pianeta, ancora occorrono guerre civili e molte altre si rischiano, ed ancora non c'è alcuna personalità al mondo che riveli, spieghi e sviluppi quanto qui appena detto. Intere generazioni di giovani continuano a venir su privi non solo di questa consapevolezza, già grandiosa di per sé, ma di tutta una immensa meravigliosa cultura cui mai è stato permesso affermarsi, non potendo che far di continuo convinte scelte sbagliate. Perché se il manuale di vita fornito non si basa sulla realtà delle cose, è inevitabile andar fuori strada. Guaio è che, come sempre avviene con le grandi novità, fama e successo non arridono ai primi che rischiano e sudano per aprire la strada, mentre è invece così facile e gratificante ripetere luoghi comuni errati ma da tutti apprezzati. Ben compaiano allora coloro che al successo prediligono la verità, perché solo da loro può sortire quella pacifica potente rivoluzione che cambierà in benefico il futuro di otto miliardi di persone.
Grati ai Padri Costituenti di un tempo per lo sprone che ci lasciarono (*), ben ne vengano di nuovi. Che portino l'opera a compimento!
Danilo D'Antonio
(*) "... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..."
A R M O N I C A R O T A Z I O N E S O C I A L E
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