OBIETTIVO, PIANO E STRATEGIA



Copyright © 51/04/12 Danilo D'Antonio - Some rights granted



Urge pensare ad un'azione pacifica, legale, civile, che esponga chiaro un unico grandioso obiettivo che, proprio per l'estensione dei suoi effetti in ogni àmbito e più remoto angolo della società, coinvolga entusiasti tutti quanti.

Effettivamente esiste un cambiamento così profondo da essere in grado di creare ovunque quelle condizioni grazie alle quali ogni problema, poi, si risolverà da sé. Questo cambiamento epocale è la trasformazione dello Stato tiranno, ereditato dalla monarchia, proprietà di assunti a vita, privata d'accesso a tanti altri con pari diritti e requisiti, in una Res Publica, in una vera Repubblica. Questo solo cambiamento rimuoverà sùbito ogni intoppo nelle nostre vite.

Lo Stato si occupa di tutto, non lascia sfuggire nulla al suo controllo. Questo fa sì che ogni italiano debba averci a che fare e siccome non c'è un solo pezzettino dello Stato che funzioni come dovrebbe ed anzi oggi ognuno in Italia è oppresso, soverchiato, vessato in un modo indegno, anche senza alcuna motivazione reale, non c'è un solo italiano che non desideri e strepiti per passare da suddito a cittadino. Licenziando ogni assunto a vita nel pubblico impiego.

Il piano è questo: esigiamo l'apertura della Banca del Pubblico Impiego, licenziamo man mano ogni assunto a vita per alternarci a tempo determinato noi cittadini nei ruoli tutti della Res Publica. Artigiani, commercianti, agricoltori, casalinghi, imprenditori, industriali, artisti, lavoratori nel privato, cittadini qualunque, ognuno secondo proprie competenze ed idoneità deve poter contribuire a riprogettare e gestire la Cosa Pubblica. Tornando poi persona comune.

Trattasi di una riforma che rimuove un blocco innaturale che perdura da 75 anni e che realizza un sistema che potrà guarire quasi istantaneamente tanto il settore pubblico, direttamente, quanto il settore privato, indirettamente. Ed anche la politica, il potere legislativo, ne beneficerà tanto. Non avendo più intorno acritici carrieristi bensì premurosi cittadini, dovrà decidere il giusto e non più accontentare cricche, gruppi, elite, lobby, mafie, etc.

Ordunque esultiamo! La ragione per radunare un massiccio consenso c'è. La legittimità della rivendicazione c'è. Ora non dobbiamo far altro che parlarne dapprima con noi stessi per dissolvere ogni dubbio e rafforzare il pensiero. E poi raccontare ad altri, a tutti, il grandioso balzo evolutivo che vorremmo compiere. Ed infine darci appuntamento.

Siamo diversi da quelli prima di noi. Non puntiamo alla politica. Puntiamo diretti all'intera Repubblica. Scartiamo la solita manifestazione a Roma. Sarebbe perfetto se invece circondassimo l'Italia, una persona ogni due metri, lungo tutta la sua meravigliosa costa. Uniti da uno scopo: costruire una vera Repubblica, alternandoci noi cittadini a tempo determinato tramite la Banca del Pubblico Impiego al posto degli assunti a vita, burocrati e carrieristi.

Viste le difficoltà dei tempi, un happening lungo le spiagge, ognuno nella propria Regione, riuscirebbe più facile. Con un valore simbolico che rimarrebbe ben impresso negli obiettivi dei media. Ecco la scena. Una catena umana abbraccia, attornia, avviluppa l'Italia e dice: fermi tutti! assunti a vita nello Stato, siete circondati dalle evidenze! voi non potete detenere a vita un bene, un impiego, un potere, una risorsa che appartiene a tutto il Popolo Sovrano. Venite fuori dalla nostra Repubblica con le mani in alto in segno che avete compreso e che accettate la chiara ed inoppugnabile logica delle cose. L'Italia è il nostro Paese: dobbiamo poterlo curare e gestire anche noi.

Agiamo del tutto pacificamente, legalmente, civilmente. Continuiamo a rispettare, sempre, le forze dell'ordine ed i pubblici ufficiali tutti. Ma gli assunti a vita licenziamoli per sempre! Argomentiamo bene la cosa e ce la facciamo.








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