A fianco di logica e ragione



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Ultimamente, ogni volta che i carrieristi pubblici affrontano la mafia, molti chiedono ai cittadini di schierarsi a favore del loro operato. Parrebbe il minimo da farsi. Se non fosse che ci si dovrebbe schierare innanzitutto a fianco di Logica e Ragione. Ed entrambe dicono che, tra tutti gli statali eroi che son esistiti, non ce n'è stato uno che abbia affermato che, quando qualcuno si prende a vita i Pubblici Impieghi, la Res Publica, lo Stato, in qualcun altro automaticamente sorgerà il desiderio, la necessità, la volontà di farsi anti-Stato, mafia, criminale. Si vuole eliminare la mafia? Davvero lo si vuole? Non più limitarsi a combatterla, con alterne vicende, per l'eternità? Benissimo: si renda allora finalmente democratico lo Stato (con 70 anni di ritardo sulla tabella di marcia Costituzionale!) assegnando ogni suo impiego/potere/reddito rigorosamente a tempo determinato, come già da tempo avviene in ambito legislativo e nessuno si sognerebbe, si permetterebbe mai, di tentare di far il contrario.

A tutt'oggi, di tutti i poteri dello Stato, solo il legislativo è democratico: concesso a tempo determinato, periodicamente restituito al Popolo Sovrano. Ogni altro potere dello Stato (amministrativo, culturale, educativo, informativo, finanziario, fiscale, giudiziario, d'ordine pubblico, militare, repressivo, sanzionatorio, sanitario, statistico, agricolo, ecologico, edificatorio, urbanistico, paesaggistico, etc.) viene ancora dato a vita, secondo il retrogrado uso di epoca pre-democratica, come avveniva nell'era monarchico/fascista. Creando in tal modo, proprio i carrieristi pubblici, i burocrati, gli assunti a vita nei pubblici impieghi, gli stessi magistrati, i presupposti che portano molte persone a passare dall'altra parte, a divenire dei fuori legge, a costituire delle bande armate in contrapposizione allo Stato.

Se, al contrario, ci si decidesse a licenziare periodicamente (come si fa con Deputati e Presidenti) ogni assunto nel pubblico impiego, magistrati compresi, si darebbe forte e chiaro il messaggio che la tirannide, la sperequazione, l'ingiustizia, il privilegio, il fascismo, la presunzione, la prepotenza, sono finiti! E così ogni essere umano, invece di arrabattarsi come meglio/peggio può, o di ribellarsi, ce la metterebbe tutta per far buon corpo unico col resto della popolazione. Perché a quel punto lo Stato lo saremmo tutti. Vivremmo fraternamente: tutti su di uno stesso piano di RECIPROCITÀ. L'Italia sarebbe una vera Repubblica: una Res Publica di cui si può essere partecipi, invece di venirne esclusi, emarginati, estromessi, invece d'essere resi impotenti proprio da quelli che, pur avendola accaparrata, pur avendola monopolizzata, pur essendosene appropriati a vita, oggi fan bella figura davanti a chi mai ha riflettuto su cosa sia davvero la Res Publica, su come realmente si realizzi la Democrazia.

Lo Stato va reso democratico: concesso rigorosamente a tempo determinato, partecipato a turno da persone dotate dei requisiti necessari al ruolo e desiderose di servire.

Non lo si vuol fare?

Ed allora ci si terrà non solo mafia, criminalità, corruzione crescenti all'ennesima potenza ma anche ogni altro male sociale ed umano. Perché tutto ciò è conseguenza diretta di uno Stato rimasto TIRANNO, come duce e re ce lo lasciarono, innanzitutto incapace di diffondere una cultura non perbenistica ma fraterna: unita e solidale.

Amen.








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