Storia d'Italia ed abbaglio d'isolazionista



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Ah, se solo si sapesse osservare, non tanto riflettere ma almeno osservare ... il mondo sarebbe una gran meraviglia. Perché ognuno capirebbe da solo cosa avviene e non vi sarebbe bisogno di osservatori abituali che poi han difficoltà a comunicare quanto rilevato a chi vive con occhi e mente chiusi, incatenati col lucchetto. Prendiamo la diffusa ed ormai apocalittica ossessione contro l'Unione Europea, che ad ogni isolazionista appare madre di tutti i suoi problemi. Se non ci focalizzassimo nel breve momento in cui viviamo ma ripercorressimo la Storia, anche recente, questa ci rivelerebbe cose importanti e risolutive, ci direbbe esattamente cosa non va.

Fino a non molto tempo fa la regola, nell'assunzione del pubblico impiego, nello Stato italiano, era semplicissima: "io ti voto, tu mi dài il posto fisso / tu mi voti, io ti dò il posto fisso". Un sistema riconosciuto onnipresente da alcuni tra gli stessi statali. Fino a che questo sistema è potuto continuare, in verità si viveva un po' tutti abbastanza in pace e tranquilli. Perché chi era entrato nel pubblico spesso sapeva bene quanto lui per primo fosse fuori legge e più di tanto non forzava la mano verso chi almeno non aveva derubato il Popolo Sovrano d'un pezzo dello Stato. Poi il criminale sistema del voto di scambio (che ha condotto nello Stato tanti delinquenti, nel silenzio dei preposti alla giustizia) ha ceduto il passo ad un sistema più legale, senza più concorsi truccati. L'irregolarità (1) di dare a vita un bene, una risorsa comune, un pezzo di Res Publica, che invece è di tutti, è però rimasta immutata.

Così, quando sono arrivati altri, costoro hanno creduto di essere in regola (grosso errore, perché la Democrazia si distingue dalla tirannide proprio per il fatto che il potere, lo Stato, non si concede a vita bensì solo a tempo determinato) e, essendo pure sopraggiunti i laureati (grandi menti!) in sostituzione di persone con metodi alla buona, hanno iniziato a perseguitare, con controlli sempre più rigidi e serrati, con divieti spesso immotivati, con imposizioni d'ogni tipo, reprimendo e sanzionando senza pietà la popolazione (per colpe che in gran parte nascono proprio in conseguenza dell'assenza di una vera Res Publica). Guaio straordinario è stato che, essendo nel frattempo sopraggiunta la UE e funzionando anche questa male (perché anch'essa popolata da assunti a vita nel pubblico, non da cittadini alternantisi bensì da burocrati, da carrieristi) la colpa di tutto se l'è presa lei.

C'è stata insomma una sovrapposizione che ha indotto molti a confondersi: le cose sono peggiorate non tanto per l'arrivo della UE ma innanzitutto per l'esacerbatosi piglio di un sistema statale, fondato su di un carrierismo tipico dell'epoca pre-democratica, dei tempi del duce e del re, che ha praticamente reso impossibile la vita a chicchessia.

Ed infatti l'origine di ogni guaio personale e collettivo è proprio l'orripilante sistema statale sul quale modello la stessa UE è venuta su: che mai è stato reso davvero pubblico, mai lo Stato tiranno voluto da duce e re è divenuto una Res Publica, una vera Repubblica. Se andiamo a frugare nella Costituzione, leggeremo quanto scritto dagli Autori: "... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..." che ci appare come un modo per dire: noi siamo arrivati fin qui, di più non abbiamo saputo fare, al resto pensateci voi! Ed è questo sotteso invito che dobbiamo, noi che abbiamo l'incredibile fortuna di capir ciò, noi che amiamo la Res Publica, raccogliere.

Orbene: non si distrugga l'Unione Europea, i tempi brutti son causati da burocrati certi di poter passare la loro vita nello Stato, da carrieristi convinti di poter essere i padroni della Res Publica, tanto in Italia quanto nell'apparato della UE. Licenziando costoro ed iniziando ad assumere con rigoroso mandato temporaneo, solo a tempo determinato, noi cittadini, dotati delle necessarie competenze, potremo alternarci nei ruoli pubblici, difendere il Paese e l'Unione da cricche, elite, lobby e mafie che altrimenti verrebbero lasciate passare, ed aiutare la politica, i poteri legislativi, a far la cosa giusta. Sempre. Distruggere qualcosa che c'è costato lagrime e sangue, per giunta senza alcun motivo, non avendo capito proprio nulla di quanto è avvenuto, è colpa che si pagherebbe caro, molto.

Analizziamo quanto detto, discutiamone, miglioriamolo, raffiniamolo, sviluppiamolo. La UE va ricostruita sul modello democratico: praticata da competenti cittadini assunti a tempo determinato. Senza far questo, uscendone ora, rimarremmo comunque sottomessi e vessati dai carrieristi pubblici italici, dai burocrati locali, dagli assunti a vita nei pubblici impieghi nostrani. E non cambierebbe nulla. Anzi: avremmo perso l'occasione della nostra vita.

Perché: senza mai cambiar nulla, mai nulla cambierà!








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