Ogni giorno, da ogni parte, giungono disperate lamentazioni per quello che fa o non fa il governo di turno. Cambiano regolarmente i governi, deputati e presidenti son pure ben diversi dai precedenti, ma lamenti e proteste contro di essi si ripetono in continuazione. Come se vi fosse un potere nascosto che li accomuna tutti e non scompare mai.
Avete mai visto un iceberg com'è fatto? Se ne vede solo la piccola parte emersa ma, al di sotto della linea di visibilità, c'è una massa enorme appesa che condiziona, grava ed influenza totalmente la parte al di sopra. Ebbene proprio all'iceberg dovremmo pensare, quando ci lamentiamo dell'ennesimo governo che non soddisfa le nostre esigenze.
Ogni volta che si guarda ad un governo, uno qualsiasi, bisognerebbe ricordare che la parte emersa dell'iceberg va dove vuole vada la parte sommersa. L'apice potrebbe opporsi quanto volesse, mai potrà avvenire diversamente.
Ebbene: uno Stato è fatto al 99% di dipendenti pubblici, mentre i governi sono solo una parte minima, minoritaria, che non andrà mai dove i carrieristi, i burocrati, gli assunti a vita nel pubblico impiego, non vogliono. Direttamente od indirettamente, in infiniti modi diversi, il potere legislativo viene da loro condizionato e l'evoluzione impedita.
Chi desidera cambiare le cose non deve pensare ai soli governi e singoli membri di essi. Non è rinnovando il solo potere legislativo che la vita si sanerà. Questo invece avverrà rapidamente iniziando a rinnovare periodicamente anche ogni altro potere (amministrativo, culturale, educativo, informativo, fiscale, giudiziario, ecologico, d'ordine pubblico, militare, repressivo, sanzionatorio, sanitario, statistico, urbanistico, paesaggistico, etc. etc.) dello Stato.
La vita è chiara e semplice. Chi non scorge questa sua luminosa bellezza mai uscirà dalle paludi della complessità.