Non piangete se dissidenti e giornalisti
vengon maltrattati. Se lo meritano.



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80 anni fa lo stato monarchico (proprietà d'una casta di assunti a vita, di carrieristi in stile medievale) doveva scomparire per far posto alla Repubblica: ad una centralità pubblica accessibile solo pro tempore da persone idonee ed oneste, ché mai si sarebbero appropriate in via definitiva (per i cittadini coevi) d'un sacro bene comune come un pubblico impiego, potere, reddito. E da 80 anni nessuno c'informa della condizione d'illegittimità, del reiterato abuso di potere, furto della cosa pubblica, tradimento e truffa da parte dei delinquenti pubblici, i quali sempre tanto distorcono e nascondono ed ogni azione del potere legislativo virano duro verso il peggio.

Ma allora a cosa servono le caterve di giornalisti, intellettuali, scrittori ma anche di attivisti, dissidenti, rivoluzionari che ricoprono la Terra? Codesti mentalmente comodi inetti producono una spessa coltre di banalità e vana quotidianità che nulla di utile ci permette più di cogliere, impedendoci di evolvere e facendoci perdere fiducia nella vita. Abbarbichiamoci allora alla tastiera, piccola d'un telefono o grande d'un pc, ed esprimiamo loro di continuo la nostra sfiducia nel loro irrisolvente lavoro ed indirizziamoli con precisione dove occorre: la conquista della Res Publica. Basta aspettar santi! Viriamo noi in massa verso una visione ampia e costruttiva.

Danilo D'Antonio
Monti del Terremoto

Viva la Banca dei Pubblici Impieghi/Poteri/Redditi!
La Repubblica: accessibile, dinamica, fluida,
osmotica, partecipata, vissuta. Fe-li-ce!






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