Sempre più persone dicono di non credere alla politica. Tanto che il versante di coloro che si astengono dal votare pesa sempre di più rispetto a quello di coloro che, per interessi circoscritti, vanno ad apporre la loro bella crocetta dove pare loro più conveniente.
Ebbene è tempo che la crollata fiducia di molti nella politica evolva ad una visione più complessa e raffinata. Non limitiamoci a dire che non crediamo più alla politica. Diciamo piuttosto che non riteniamo che il potere legislativo sia sufficiente, da solo, a realizzare la Democrazia d'un Paese, ad erigere la Repubblica d'un popolo, a garantire la libertà d'una persona. Ed infatti è proprio così! Perché i poteri della centralità sono numerosi e solo per via di una criminale pollitica (cui ha sempre fatto comodo mantenere tutto com'era) tale immensa mole di apparati non è ancora stata resa democratica: restituita al Paese allo scadere di un tempo predeterminato. La res publica, che i padri dichiaranti avrebbero dovuto fondare per poi edificare, rimase invece regno burocratico: proprietà esclusiva di carrieristi assunti a vita. Venendo continuamente ingannate le persone, tradito il Paese, truffato il Popolo.
Chi non crede più alla politica non si contenti allora di dir così. Esprima invece il pensiero che tutti gli apparati amministrativi, culturali, educativi, informativi, finanziari, fiscali, giudiziari, d'ordine pubblico, militari, repressivi, sanzionatori, sanitari, scientifici, statistici, agricoli, ecologici, edificatori, urbanistici, paesaggistici, etc. siano regolarmente restituiti al Paese per far sì che gli italiani possano, desiderandolo ed avendo i requisiti d'idoneità necessari al ruolo prescelto, alternarsi a tempo determinato grazie ad una nascenda Banca dei Pubblici Impieghi. Allora sì che, circondandosi non più di burocrati bensì di democrati, i governi inizieranno a far le cose giuste! Perché non conta tanto il potere legislativo bensì chi gli sta attorno e lo consiglia.
E non siamo pessimisti! Ciò che non avviene per decenni, secoli e millenni, all'improvviso accade. Come succoso frutto che, giunto il suo tempo, cade dall'albero dritto nella mano di chi sa attendere e prepararsi, la Democrazia finalmente ci cadrà in braccio anch'essa!
