Per il primo Maggio, Festa del Lavoro, già si prevedono proteste. Eppure ... perché protestare?
C'è la BANCA del PUBBLICO IMPIEGO! Ci si iscrive, si forniscono i dati, competenze, esperienze, mestieri, professionalità, perfino le proprie preferenze, tutto ... e si trova subito lavoro! E' sufficiente licenziare quelli che si sono presi a vita quel ch'è di tutti, ciò che al Popolo Sovrano appartiene, quel che costituisce il Bene Comune, la Comproprietà Nazionale, la Res Publica, e tutto inizia a funzionare a meraviglia. S'avvia un benefico, riequilibratore, ristoratore, rivitalizzante flusso di persone in tutta la società.
Ordunque: assunti a vita in impieghi che devono essere PUBBLICI (restituiti periodicamente al popolo, come già fanno Deputati e Presidenti in Parlamento), per quanto mi riguarda m'alzo in piedi e vi licenzio tutti in nome della Democrazia e santa Repubblica! Fuori di lì. E' RES PUBLICA. Non è cosa vostra. O la restituite, o la restituite. Non avete scelta. Massimo rispetto per le Istituzioni tutte ed ogni pubblico ufficiale. SEMPRE! Ma all'assunto a vita nel Pubblico Impiego, dico: te ne devi d'annà.
Tanto tempo fa noi italiani comprammo una bicicletta tutta nuova. Da allora qualcuno c'è salito sopra e non n'è più sceso. Siamo ancora in tanti in attesa di fare un giro su quella nostra bella bicicletta ch'è la Repubblica. Scendete tutti e tornate a casa vostra.
Ce la fecero i neri, con la schiavitù; ce la fecero le donne, con il voto. Volete che non ce la si faccia anche stavolta ad evolvere?!
Tutto cambierà in men che non si pensi non appena la Repubblica giungerà tra le braccia dei cittadini che l'amano, che la rispettano, che non vedono l'ora di curarla, risistemarla, metterla a posto così bene come mai è stata prima. Nulla sarà più come prima. Nulla. Lo stesso settore privato, libero dal presente indebito ruolo di garante sociale, potrà procedere leggero e spedito come non mai.
