Sta a sentire questa storia,
molta infamia, poca gloria,
di un Paese ch'è diviso
tra chi è in piedi e chi è assiso,
ch'è poi dir papal papale:
chi non è e chi è statale.
Da Cavour a Mussolini,
da Fanfani a Berlusconi,
non importa chi ci sta:
a loro giuran fedeltà
ed in cambio han stabilita
garanzia del posto a vita.
Ci son tanti malfattori,
ma non sono distruttori
di quel patto antico e sano
che vuol popolo sovrano
e perciò ogni suo bene
vuole a tutti appartiene.
Repubblica è qualcosa
che vuol popolo coeso
ed ogni forma di potere
sia soggetta a rivedere,
siano capi e governanti,
siano uscieri ed insegnanti.
Siamo tutti cittadini,
siamo mica dei cretini.
Rivogliamo ciò ch'è nostro,
ri-assegnamoci quel posto!
Pur convinto di far bene,
di far solo il suo dovere,
lo statale issa un potere
che annulla il suo volere,
che dagli altri lo separa
e contro tutti lo prepara.
Sia le destre che sinistre
campan sulle spalle nostre
ed i lor fedel compari,
che ancor chiamerem statali,
eseguon ordini e sanzioni
senza porvi mai obiezioni.
Leggi la Costituzione
e avrai chiara la questione,
è il principio di uguaglianza
a fare la sostanza:
la persona è qui che vale,
non si parla di statale.
Siamo tutti cittadini,
siamo mica dei cretini.
Rivogliamo ciò ch'è nostro,
ri-assegnamoci quel posto!
Perciò tu che or sei statale
perchè tutto sia leale
com'avvien per chi è al Governo
ceder devi ad altri il turno,
ad un altro impiego andrai
così democrazia praticherai.
Res Publica partecipando,
il ben comun condividendo,
nessun più sarà soggetto
a fame, prigione o rigetto.
Egual saremo ed ognuno avrà
quel che giusto gli spetterà.
Siamo tutti cittadini,
siamo mica dei cretini.
Rivogliamo ciò ch'è nostro,
ri-assegnamoci quel posto!
Siamo tutti cittadini,
siamo mica dei cretini.
Rivogliamo ciò ch'è nostro,
ri-assegnamoci quel posto!
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