Deve cambiare, oggi, non domani, la nostra visione di Stato: in Democrazia esso non può essere dato a vita ad una minoranza che proprio così diviene aristocrazia, casta privilegiata, chiusa congrega che vede e tratta la popolazione dall'alto in basso.
Ogni cittadino, secondo proprie competenze e desideri, ha pieno diritto di partecipare alla vita pubblica del proprio Paese: alla Res Publica. Al contrario nessuno può arrogarsi quello di detenere a vita un ruolo, potere, reddito dello Stato. Sviluppiamo questa presa di coscienza, divulghiamola intorno a noi, estendiamola fin nella UE, e timore alcuno non dovremo più avere riguardo al nostro futuro.
Se vogliamo uno Stato come si deve, non lo possiamo lasciare in mano a gente accuratamente selezionata, tra milioni di altri aventi pari diritti e requisiti professionali, sulla base della loro brama voluttuosa per la triade: POSTO FISSO, CARRIERA & POTERE STATALE.
Iniziando ad assumere nel Pubblico esclusivamente a tempo determinato, cominceranno a farsi strada persone di tutt'altro tipo: che baderanno più a far andare bene le cose ed a compiere esperienze diverse, al fine di costruire una propria carriera centrandola su loro stessi, sulle proprie accresciute competenze e pratiche, che non a permanere a vita in un posto fisso ammucchiando una carriera centrata sul mantenimento delle cose come stanno, sull'ossequio al carrierista più in alto, sull'accrescimento della parte inutile della struttura statale, sul continuo controllo e sottomissione della popolazione. Sull'esclusione di chiunque non aggradi loro.
Se il mondo è quella rovina che vediamo, lo dobbiamo solo a questo mancato progresso, che doveva essere compiuto dagli stessi Padri Costituenti. Facciamolo noi in Italia e UE per primi, questo passo, e spiccheremo il volo sopra ogni nostra pregressa incapacità.