Una società è fatta di individui che si uniscono per esser più capaci e forti di quanto potrebbero da soli. Ogni società contiene quindi in sé sia un aspetto comune, pubblico, che individuale, privato. Se quest'ultimo è soggetto ad un solo principio di base (persone ed attività vanno rispettate fin tanto che esse rispettino tutti e tutto) il primo ha due principi fondamentali da seguire: quel che c'è si divide, quel che c'è da fare si fa. Appunto per seguire queste due linee guida, sorge la Banca dei Pubblici Impieghi.
Lasciamoci andare ad una immaginazione.
Sediamo davanti al nostro monitor, ci rechiamo sul sito della centralità pubblica e ci rapportiamo con l'insieme delle attività collettive. Abbiamo già preso il nostro bell'account e lo aggiorniamo periodicamente. Vi riportiamo ora le competenze che abbiamo acquisito ultimamente e le conoscenze che vorremmo guadagnare alla prossima occasione lavorativa. Abbiamo già riportato corsi, studi, preferenze, esperienze, attitudini, aspettative ed ora mettiamo tutto in ordine. Definiamo l'area geografica entro la quale vorremmo rimanere o dove vorremmo recarci, diciamo al sistema quando vorremmo prendere servizio, esponiamo tutto ciò che serve per qualificarci ed utilizzarci al meglio e per far sì che si trovi un inserimento adatto a noi, gradito, e per il quale naturalmente fossimo idonei.
Ecco pronta la schermata con la rosa delle disponibilità lavorative! Le ordiniamo a piacimento: per tipologia, durata dell'incarico, località, retribuzione, data di dismissione del presente addetto e subentro del nuovo che saremmo noi. Scelto! Grazie alla Banca dei Pubblici Impieghi abbiamo trovato un lavoro prima ancora d'averne bisogno! Così ora faremo a meno del reddito di cittadinanza (che ci ha assistito per un pochetto, dopo un entusiasmante ed intenso periodo di lavoro nel privato, e stava comunque per scadere) e passeremo ad un'altra attività che ci benefici, sì, finanziariamente ma che ci arricchisca anche interiormente ampliandoci la mente.
Sappiamo già che anche l'assunzione nel settore pubblico non avrà scadenza illimitata, perché è corretto, giusto e legale sia così. In modo che in molti vi possano accedere, ne beneficino e vi apportino la propria sensibilità. Altrimenti che pubblico sarebbe?! Senza contare che, essendoci un flusso umano continuo che fa comunicare le attività pubbliche con l'esterno, si ha una percezione completa e continua di quanto avviene ovunque, uno scambio di informazioni e saperi che altrimenti rimarrebbero confinati, male usati e mancanti in tante altre situazioni dove invece occorrerebbero e tanto i cittadini quanto gli stessi governanti ne possono così beneficiare.
Ripensiamo a tutte quelle volte in cui, mancando un regolare rinnovo del personale, la centralità aveva ignorato essa stessa o tenuto nascoste, quindi non s'erano nemmeno potute diffondere all'esterno, informazioni importanti che ci avrebbero evitato tutti quegli abusi ed ingiustizie, quelle corruzioni e tradimenti, quegli inquinamenti, quel mal vivere che invece in 75 anni di falsa democrazia, di finta repubblica, avevano abbondato così tanto da non lasciarci mai senza. Senza considerare i mancati avanzamenti, nella cultura, politica, società, nell'essere umano, conseguiti alla mancata circolazione di elementi fondamentali per il buon vivere e progresso.
Che tragici tempi erano quelli ... per fortuna son passati.
Bene, stavolta abbiamo scelto un lavoro fuori della nostra zona ... ma che importa? Da quando sono stati licenziati i carrieristi che s'erano presa, chiatti chiatti, zitti zitti, la nostra santa Res Publica e tenevano imprigionata la nostra stessa vita, è cambiato tutto. Dalla filosofia all'urbanistica, dal modo di pensare al modo di abitare! La vita è diversa, meravigliosa. Così possiamo scegliere una bella situazione residenziale e ci andiamo subito, per cominciare a conoscere il posto e la gente. Se ripensiamo a quando i burocrati ci dicevano: ma serve esperienza, professionalità ... Già, erano così esperiti (in burocrazia, dispotismo e tirannide) e professionisti (abbarbicati al posto fisso) da non rendersi conto che era illegale dare via a vita una comproprietà!
Che Storia! Costoro hanno tenuto per 75 anni un Paese dichiaratosi Repubblica sottomesso al precedente stato monarchico/fascista!!!
E' proprio vero: da quando il Pubblico Impiego è stato democratizzato, con l'introduzione di assegnazioni rigorosamente a tempo determinato, da quando è stato reso davvero pubblico, da quando è stata finalmente eretta quella Repubblica per la quale i "padri fondatori" si presero tanto di quel merito ma non si degnarono minimamente di realizzare, tutto va finalmente a stragonfie vele.
La vita ora sorride a tutti.
... Pofff!
Vabbé, fino ad ora s'è trattato solo di un sogno. Ma chi lavora e si dà da fare i sogni li ha sempre realizzati. Ordunque non lasciate più trascorrere un sol giorno invano. Vivete esigendo di continuo anche voi che l'Italia e gli italiani abbiano ciò che spetta loro.