Da tre quarti di secolo viviamo una lunga pausa di dispotismo tra la pesante dittatura che cadde allora e la prossima ventura. In verità mai su questa Terra s'è vissuta una vera epoca democratica, perché fin tanto che i poteri pubblici rimangono nelle mani di una casta di assunti a vita, malgoverno, dispotismi, regimi di vario peso e tipo, non potranno che ottenebrare il nostro buon vivere e perfino benessere e salute. Poco importa infatti se il potere legislativo si rinnova quando tutti gli apparati restano prigionieri dei carrieristi. Le persone subiscono di continuo le loro angherie e la parola libertà si riduce sempre più di significato. Molti in tutto il mondo si sollevano, rischiano perfino la vita, laddove governi supportati da carrieristi e mercenari impongono terribili volontà. Noi siamo fortunati perché godiamo ancora d'un buon margine di libertà ed anche perché abbiamo scoperto l'esistenza di una tecnologia sociale del tutto nuova in grado di permettere uno sviluppo armonico, equilibrato, dunque potente, tanto al Paese quanto agli umani che lo popolano. Oggi vediamo come fare il miglior investimento della nostra vita per conquistare questa nuova organizzazione sociale.
Apriamo una raccolta fondi: raccogliamo denaro per dare incarico ad un buon studio legale di evidenziare l'illegalità dell'assunzione a vita in impieghi non per nulla detti pubblici. Quando l'Italia smise d'essere una monarchia e divenne una Repubblica, gli impieghi, poteri e redditi della centralità dovevano iniziare ad essere concessi a tempo determinato, come avviene per quelli in Parlamento. La proprietà degli apparati si trasferì dal re e sua corte nelle mani del Popolo divenuto Sovrano. Invece intere generazioni di pollitici attivarono un massiccio sistema criminale di voto di scambio (io ti assumo a vita e tu mi voti) e l'Italia rimase soggiogata ad uno stato permasto monarchico: tale e quale era prima della dichiarazione della nascita della Repubblica. Cronache e Storia lo confermano.
Ed anche oggi che il voto di scambio personale ha ceduto il passo a quello con intere categorie, i pollitici si tengono ben stretti gli acritici (perché fidelizzati a vita) burocrati carrieristi. Il tutto impedendo l'evoluzione umana e sociale, locale e planetaria.
Ebbene: la legge ci può salvare. Perché è illegale cedere a vita un bene comune, la fruizione di una comproprietà, niente meno che il godimento della proprietà collettiva nazionale: la res publica. Gli impieghi, poteri e redditi pubblici essendone parte fondamentale.
Una volta dichiarata illegale l'assunzione a vita nella res publica, apriamo la Banca dei Pubblici Impieghi e ci alterniamo a tempo determinato tra cittadini idonei, che non abbiano remore a tornare persone comuni alla fine del proprio mandato. Così che ognuno possa trovarsi sia sopra che sotto e capire, cambiando punto di vista, cosa è opportuno fare per il bene dell'individuo e della collettività.
Ordunque basta col buscarle, basta fallire, basta sconfitte. Siamo persone in gamba. Ce la facciamo eccome. Invece di giocare in difesa, passiamo all'attacco, pacificamente, legalmente, civilmente. Affidiamoci alla legge ed in capo ad un anno siamo rinati! Una volta attivata la raccolta fondi (versando ognuno non più di cento euro, è bene sia un'azione corale) incarichiamo uno studio legale al fin di studiare la miglior strategia ed intraprendere i passi necessari ad ottenere una generale partecipazione alla res publica.
Chi ha qualche abilità mi contatti ed insieme avviamo questo procedimento di capillare e definitiva liberazione dalla tirannide.