Oggi vi sono già presenti, nella nostra Regione come altrove, una miriade di ottimi servizi giornalistici professionali che ci mettono al corrente di, e ci forniscono, tutta una tipologia di notizie ed un certo tipo di idee. Pur consapevoli delle grandi qualità del giornalismo professionale e profondamente grati ad esso per quei servizi offertici che si rivelano davvero utili, verifichiamo pure ampiamente come esso, proprio per il suo carattere commerciale, per la sua pressochè totale dipendenza economica da quello stesso mondo che pone sotto osservazione, sia spesso costretto a grandi compromessi con l'idealismo e la morale. Con questi due termini intendendo, molto semplicemente, per idealismo: la concezione del mondo come dovrebbe essere, e per moralità: alcuna forma di bigottismo, bensì quell'arte semplice, a totale portata, comprensione e condivisione di ognuno, che insegna a dirigersi costantemente verso il bene e ad evitare accuratamente il male.
Intendiamo dire che il giornalismo professionale, per la sua anomala dipendenza dai vari potentati, economici, politici, religiosi, è, più o meno consapevolmente, molto spesso più al servizio di questi stessi potentati piuttosto che della comunità e dell'obiettività, profondendosi magari nella divulgazione di notizie ed idee che andrebbero del tutto tralasciate, in quanto di nessuna utilità, e dimenticando invece notizie ed idee che avrebbero ogni motivo di essere sviluppate, per le loro positive potenzialità; soprattutto mancando di cogliere ciò che le varie situazioni che si vengono a creare nella società richiederebbero davvero e continuando a presentare invece una verità artefatta, posticcia, di ostacolo al risanamento e ad un vero progresso sociale.
Se, fino a qualche tempo fa, l'individuo consapevole di ciò e provvisto di una concezione più naturale od originale del mondo avesse voluto esprimere la propria visione delle cose non avrebbe potuto farlo, poichè il giornalismo professionale non permetteva, e tutt'oggi non permette, in misura adeguata la diffusione di notizie ed idee, che, pur valide, potrebbero mettere anche lontanamente in discussione la corrente principale di pensiero. D'altro canto, nel momento stesso in cui il dilettante, vendendosi, si fosse fatto professionista, la sua genuina obiettività si sarebbe dissolta nel nulla.
Oggi invece, con Internet, ogni persona, magari pur sprovvista di grandi mezzi ma dotata di capacità, ha la possibilità di far sentire la sua voce anche in luoghi pubblici estesi, come ad esempio questi stessi Forum ed altri canali telematici dedicati alla nostra Regione, ed esprimere le sue idee e comunicare le notizie che ritiene opportune, potendo conservare nel contempo la sua originalità.
Questo è forse il miglior spirito di Internet ed è proprio lo spirito che questi stessi Forum vorrebbero favorire: la restituzione di almeno parte della sua dignità e del suo potere all'individuo, al singolo rappresentante di questa società, ridimensionando in tal modo lo strapotere del giornalismo professionale centralizzato e dei grandi gruppi che lo sorreggono. Per queste ragioni, certo ben più complesse di quanto siano qui così brevemente esposte, i Forum Abruzzesi sono sì luogo ideale per inviare annunci di servizi ed iniziative (tutto ciò riguardante sia il mondo virtuale sia quello reale), avvenimenti e manifestazioni locali, ma anche per scambiare idee, opinioni, proposte, notizie, informazioni che non riuscirebbero a trovare il giusto risalto sulla stampa o gli altri media professionali. Siamo sicuri che questo aumentato potere, e responsabilità naturalmente, dell'individuo non potrà che far del bene a questa nostra società, l'equilibrio delle forze essendo necessario presupposto del benessere.
Per tutto ciò, permetteteci dunque di esprimere l'augurio per una partecipazione attiva e diffusa a questi Forum, come a qualsiasi altro luogo di incontro telematico, in modo tale che un legittimo giornalismo popolare possa nascere e prosperare, venendo finalmente ad integrare le qualità del giornalismo professionale.
Chi volesse, ha piena facoltà di approfondire la visione
di una auspicabile evoluzione del giornalismo.